Filatrice, via al nuovo allestimento
La Filatrice e non solo. Nuovo omaggio a Lorenzo Bartolini al piano terra di Palazzo Pretorio da domani venerdì 27 gennaio al 4 marzo. La splendida statua, che è già stata ammirata da migliaia di visitatori, sarà accompagnata da altre due opere, tra le più importanti del grande scultore pratese: i gessi della celeberrima Fiducia in Dio e della Ninfa Arnina, protagonisti della prima mostra monografica su Bartolini che si è appena conclusa con notevole successo di pubblico alla Galleria dell’Accademia di Firenze. La mostra sarà aperta a ingresso libero tutti i giorni eccetto il martedì dalle 16 alle 19, il sabato e la domenica anche dalle 10 alle 13.
Le tre opere, realizzate da Lorenzo Bartolini in periodi diversi, sono accomunate dalla rappresentazione della bellezza femminile, in ognuna declinata con significati diversi: nella Fiducia in Dio la bellezza fisica diventa simbolo di virtù morale e spirituale; nella Ninfa Arnina una rara sensibilità artistica svela allo spettatore l’avvenente nudità; nella Filatrice l’armonia dei tratti volutamente impersonali si sposa con una regalità di antica memoria.
La Fiducia in Dio fu commissionata nel 1834 dalla contessa Rosa Trivulzio vedova Poldi, in memoria del marito defunto e rappresenta il confidente abbandono nella fede coltivato dalla marchesa dopo il lutto. Bartolini dette forma a questi nobili sentimenti attraverso una giovane figura nuda, seduta con le mani giunte e quietamente appoggiate, che esprime nel volto un sentimento di intima e intensa devozione: ebbe subito un vivissimo successo per la naturalezza della posa della giovane modella. La Ninfa Arnina fu invece eseguita intorno al 1816-17: la sensibilità dell’artista si individua nei tratti del volto della fanciulla. Nella sua nudità “svelata” questa bellissima opera può dare adito ad una riflessione più profonda sul potere dell’opera d’arte come elaborazione e trasformazione del Mito di Pigmalione, nella psicanalisi metafora perfetta della creazione artistica, del dialogo tra il creatore e il fruitore. Infine, c’è da ricordare che la splendida Filatrice è offerta allo sguardo della città da una famiglia pratese, che l’ha concessa in comodato gratuito al Comune. Secondo lo storico dell’arte Grégoire Extermann l’opera risale alla produzione tarda del Bartolini e rappresenta uno splendido tributo al lavoro e alla produzione tessile della città. Può essere insomma considerata un nuovo simbolo di bellezza e di speranza per Prato.
Info portalecultura.comune.prato.it
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