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Comune di Prato

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07/02/2012 12:20
Leonardo Soldi Partecipate La riflessione di Leonardo Soldi, vicecoordinatore della commissione di indagine sulle assunzioni negli enti partecipati

Csn, dipendenti col superminimo garantito

Soldi: "Scrupoli da parte degli amministratori della Fondazione? Nessuno. Il conto tanto lo pagava il Comune, ovvero tutti noi cittadini"

Sulla vicenda giudiziaria che vede indagati l'ex direttore e l'ex presidente del Csn, Gilberto Tozzi e Massimo Calissi, per l'accusa di malversazione ai danni dello Stato, il vicecoordinatore della commissione di indagine sulle assunzioni negli enti partecipati, Leonardo Soldi, dichiara quanto segue:

"In relazione ai fatti emersi negli ultimi giorni sul Csn, mi preme sottolineare che come vicecoordinatore della commissione di indagine sulle assunzioni negli enti partecipati, ho richiesto un'attenta analisi dei dati a suo tempo pervenuti dalla Fondazione. E quanto è emerso dalla seduta di ieri farebbe indignare anche il più tollerante degli elettori.

Anzitutto, abbiamo rilevato che tutti i dipendenti - cinque in forza attualmente al Centro - sono stati assunti con con "l'istituto" della chiamata diretta, metodo discutibile e di certo poco trasparente, magistralmente avallato dal centrosinistra che amministrava il Comune di Prato.

Inoltre l'assunzione di alcuni dipendenti non è stata neppure deliberata dal Consiglio di amministrazione. E che dire del passaggio diretto di alcuni di loro da un ente all'altro senza nessun atto deliberativo formale? Per arrivare all'assurda situazione per la quale a tutti i lavoratori del Centro è stato applicato un cosiddetto "superminimo" che di fatto garantisce uno stipendio base più alto di quello previsto dal contratto nazionale di lavoro applicato - quello del commercio, fra i più vantaggiosi per il dipendente - senza che si ravvisino in nessuno dei documenti messi a disposizione le motivazioni e l'effettiva necessità per l'applicazione di questo surplus. Scrupoli da parte degli amministratori della Fondazione? Nessuno. Il conto tanto lo pagava il Comune, ovvero tutti noi cittadini".

mc

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