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Comune di Prato

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13/02/2012 12:20
Bettazzi Ricorrenze L'iniziativa organizzata dal presidente del Consiglio Bettazzi in collaborazione con l'assessore Pieri

Il Giorno del Ricordo celebrato stamani in Salone Consiliare con le scuole

Una platea gremita di ragazzi di medie e superiori per ascoltare Antonio Ballarin, uno dei 300mila profughi giuliano-dalmati

L'orrore delle foibe e il dramma dell'esodo dalla propria terra sono stati raccontati stamani nel Salone consiliare del Comune da chi li ha vissuti sulla propria pelle: Antonio Ballarin, consigliere dell'associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, è stato ospite stamani della Giornata del Ricordo, organizzata dal presidente del Consiglio comunale Maurizio Bettazzi in collaborazione con l'assessore alla Pubblica istruzione Rita Pieri. Ballarin, nato in uno dei 109 campi profughi sul territorio nazionale che subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale ospitarono oltre 300mila italiani dell'Istria, della Dalmazia, della Slovenia e della Croazia che scappavano dal regime di Tito, con un filmato ha ricostruito la complessa situazione del confine orientale, troppo a lungo dimenticata, che portò alla pulizia etnica e poi al genocidio culturale di intere popolazioni. A seguire la presentazione di Ballarin un'attenta e folta platea composta dai ragazzi del Convitto Cicognini, del liceo S.Niccolò, dell'istituto Buzzi e delle scuole medie Marco Polo e S.Caterina, che hanno rivolto varie domande e fatto alcune riflessioni sul tema della Giornata del Ricordo. La ricorrenza è legata al 10 febbraio 1947, data della firma del Trattato di Parigi, con cui l'Italia cedette alla Jugoslavia i territori dell'Istria e della Dalmazia. Come ha spiegato Ballarin, da lì, anche dopo la fine del conflitto mondiale cominciò una storia di diritti negati, orrori nascosti, famiglie per sempre allontanate e distrutte. 

 Il presidente Bettazzi ha sottolineato l'importanza della memoria di queste atrocità e ha riportato le parole che nel 2007 il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano pronunciò nella Giornata del Ricordo: " Non dobbiamo tacere assumendoci la responsabilità di aver negato o teso ad ignorare la verità per pregiudiziali ideologiche e cecità politica il dramma del popolo giuliano-dalmata. Una tragedia rimossa per calcoli diplomatici e convenienze internazionali". «In un  momento come quello attuale, in cui ci sono gravi episodi di negazionismo e revisionismo - ha affermato Bettazzi è ancora più importante che le istituzioni ricordino fatti come questi, avvenuti solo pochi anni fa. E' un dovere nei confronti delle vittime e delle nuove generazioni». «Anche queste occasioni rappresentano formazione per i ragazzi - ha aggiunto l'assessore Pieri - Tutte le tragedie  devono essere ricordate nella stessa misura, a prescindere dal numero dei morti. Siete una generazione fortunata - ha detto ancora l'assessore rivolgendosi ai ragazzi, - perchè non esiste più lo scontro ideologico su eccidi così indicibili e che l'uomo è stato capace di fare in un passato recente».

cb

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