Il Consiglio comunale dà l'ultimo saluto a Raffaello Pecchioli
E' cominciata con la commemorazione di Raffaello Pecchioli la seduta di oggi del Consiglio comunale. Una cultura non comune, l'amore per il sapere, il carattere schietto e a volte schivo, il disprezzo per ogni ingiustizia e tutto ciò che è finto: sono questi gli aspetti del giornalista, scrittore e poeta, scomparso lo scorso 19 febbraio all'età di 74 anni, che sono stati ricordati negli interventi che si sono succeduti. Tra il pubblico erano presenti le tre figlie e il fratello «Prato perde un uomo libero e soprattutto un poeta - ha detto l'assessore alla Cultura Anna Beltrame, collega di Pecchioli nella redazione de La Nazione - Una persona che diceva sempre quello che pensava, lontano da ogni forma di ipocrisia, un grande valore questo, specie nel mondo della politica e dei suoi teatrini. Un carattere certo ruvido, ma capace di grande tenerezza» A questo proposito l'assessore ha letto la traduzione fatta da Pecchioli di una poesia di Aleksandr Puškin pubblicata sul Giornale della Toscana con lo pseudonimo di Vitaliano Piave.
Anche il presidente del Consiglio comunale Maurizio Bettazzi e i capigruppo Roberto Baldi del Pdl, Massimo Carlesi del Pd ed Emilio Paradiso della Lega Toscana hanno ricordato il profondo legame di Raffaello Pecchioli con la città.
cb
Condividi su: