Celle sovraffollate e carenza di personale, i problemi del carcere della Dogaia
Sopralluogo al carcere della Dogaia stamattina per la Commissione consiliare 3 sicurezza urbana, presieduta da Federico Tosoni (Lega Toscana). Un penitenziario che soffre di sovraffollamento, quello di Prato, il secondo della Toscana per grandezza, a fronte di un organico sottodimensionato del 30%. I reati piu' frequenti sono spaccio di droga, reati contro la persona, furti, rapine, associazione a delinquere anche di stampo mafioso. «Problemi comuni a tutte le case circondariali d'Italia, ma qui la presenza di stranieri si fa sentire piu' che altrove e rappresenta oltre il 50% del totale dei detenuti - afferma il presidente Tosoni - L'effetto dello scorso indulto (e verosimilmente anche di questo ultimo appena varato), che ha permesso di scarcerare diverse persone, è durato ben poco: in tre anni i numeri sono tornati ai livelli precedenti e circa la meta' degli indultati ha fatto rientro proprio alla Dogaia».
Altro punto dolente affrontato dalla Commissione, accompagnata
nella visita dal direttore della Dogaia Vincenzo
Tedeschi, è la mancanza di alloggi popolari, asili
nido e infrastrutture ad hoc per le guardie carcerarie che, nella
maggior parte dei casi, proviene dal Sud ed è costretta a
vivere a centinaia di km dalla famiglia. La
Commissione all'unanimità farà richiesta di aumento
anche di agenti di Polizia penitenziaria all'interno nel documento
che si appresta a inviare a Roma per l'incremento degli organici
delle Forze dell'Ordine.
Inoltre si farà carico di
sollecitare l'assessorato comunale, la Provincia e la Regione
Toscana ad aumentare la costruzione di alloggi popolari
destinati anche al personale carcerario.
cb
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