Prato ai primi posti della classifica dei territori con il miglior indice di integrazione
Negli ultimi anni la percezione del fenomeno migratorio e’ sensibilmente cambiata. Sia da parte degli italiani nei confronti degli immigrati che viceversa e stiamo assistendo ad una progressiva assimilazione sociale di persone provenienti dai paesi piu’ diversi.
Il Consiglio Nazionale di Economia e Lavoro, (organo costituzionale art. 99 cost. italiana) ha recentemente messo Prato ai primi posti della classifica dei territori con il miglior indice di integrazione.
Segno chiaro e tangibile che l’alacre lavoro della giunta Cenni sta dando i suoi frutti.
La classifica e’ stata redatta sulla base di una ricerca nazionale, ottenuta incrociando una serie di dati occupazionali, di inserimento sociale, di inserimento scolastico, accesso al credito, imprenditorialità straniera ecc.
Questo non significa che i problemi siano scomparsi. Molti sono i fenomeni riconducibili ad una mala gestione del fenomeno migratorio nel passato e ovviamente le problematicità sono piene di sfaccettature. Quindi se da un lato possiamo rallegrarci dei dati fornitoci dal CNEL dall’altro non possiamo certo dimenticare che la strada verso il ripristino della legalità in alcune zone della città è ancora lunga, sebbene sia stato fatto un lavoro minuzioso e attento da parte dell’attivissimo assessorato competente
Secondo l’assessore Silli tre sono i punti focali per la gestione del fenomeno migratorio per il futuro prossimo:
1) integrare i migranti presenti sul territorio stimolando chi si impegna per questo e fa da tramite con i suoi connazionali.
Integrarli continuando il lavoro svolto fino ad adesso :
ricerca di fondi ministeriali da investire sul territorio per decine di progetti di integrazione scolastica per le seconde generazioni, per l’integrazione sociale e soprattutto per l’integrazione del distretto produttivo.
2) cercare di evitare l’arrivo di nuovi migranti a causa di un chiaro problema di occupazione. In Italia i migranti ormai disoccupati sono 300'000, questo governo dovrebbe impegnarsi a chiudere i flussi in ingresso come Prato ha più volte chiesto durante le commissioni ministeriali alle quali io stesso partecipo.
3) Espellere chi non ha un titolo di soggiorno. La legge sia uguale per tutti. Umanamente è certo cosa che non rallegra, ma responsabilmente dobbiamo capire e far capire, che non siamo più in grado di accogliere chicchessia almeno fino a quando l’economia non si risveglierò per tutti.
Un dato che invece vale la pena di ricordare è che , come da tabelle allegate , le cittadinanze hanno una tendenza di crescita positiva. Sempre più migranti, regolarmente residenti sul territorio da oltre 10 anni, decidono di diventare italiani a tutti gli effetti progettando una vita per se e per i proprio figli nel nostro paese per sempre.
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