Non “lavoratori”, ma anziani socialmente utili
In seguito a notizie riportate nei giorni scorsi dalla stampa locale, in cui “lavoratori socialmente utili” lamentavano il mancato pagamento per i servizi svolti negli uffici comunali, la dirigente del Servizio Rapporti con Società della Salute, Sociale e Salute, Rosanna Lotti, dichiara quanto segue:
“I commenti sono stati scritti per protestare contro il mancato pagamento di 74 euro, che alcuni pensionati avrebbero dovuto ricevere in seguito a dei servizi svolti per conto del Comune nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio. È doveroso ricordare che in Comune, nonostante quello che è stato scritto sui giornali, può lavorare solo chi ha un contratto regolare, e che da molto non sono assunti dipendenti a tempo indeterminato.
Il progetto degli “anziani socialmente utili” si inquadra quindi in un ambito diverso da quello rappresentato. È un'iniziativa che coinvolge pensionati volontari che, ormai da anni, dedicano alcune ore del loro tempo libero a un’attività di cooperazione con alcuni enti, tra i quali il Comune e la USL, che prevedono la loro presenza, non lavorativa, in base ad un protocollo d’intesa tra gli enti stessi e le associazioni di pensionati che partecipano al progetto.
L'iniziativa che Alessandro Venturi, portavoce delle associazioni di pensionati, ha riproposto, riveste un valore partecipativo per gli anziani coinvolti e li motiva in azioni a valenza sociale.
I 74 euro di cui si parla, sono un rimborso spese per l’impegno volontario.
È innegabile che i 250 pensionati coinvolti si sentono utili alla società dando delle informazioni o assicurando una presenza continua nelle scuole pratesi, nei giardini, negli assessorati, ma questo servizio non è un rapporto di lavoro. Nel mondo del sociale l'iniziativa rappresenta una piccola rete e contribuisce a rafforzare il tessuto di una città che in soli 20 anni ha subito delle trasformazioni forti nella sua identità produttiva.
I pensionati sono utili, ma non è corretto definirli lavoratori, perché sarebbe una palese contraddizione. Quanto ai rimborsi sono stati proprio loro a confermare che è stato pagato quanto previsto con le consuete modalità".
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