Ogni cosa è illuminata. Con il Secolo Breve
Quarto appuntamento con il “Secolo Breve”, la rassegna promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune in collaborazione con la Scuola di cinema Anna Magnani per raccontare il Novecento, gli eventi, i sogni, gli incubi e le illusioni dell’Occidente. L’appuntamento è tutti i lunedì fino al 14 maggio al Terminale, alle 21,15.
La rassegna prosegue, lunedì 19 marzo, con “Ogni cosa è illuminata” (2005) di Liev Schreiber, un viaggio nella memoria alla ricerca delle radici dell’ebraismo russo. Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Jonathan Safran Foer, racconta la storia di uno studente americano deciso a trovare in Ucraina la donna che salvò suo nonno dalla furia nazista. Un'opera prima illuminante e illuminata come "ogni cosa" nel titolo che lavora sui registri del tragico e del comico, rivelando del primo l'universalità e del secondo il tempo e i modi della cultura, nel caso specifico quella yiddish.
Il 26 marzo toccherà a “Il prestanome” (1976) di Martin Ritt, un film sul clima di sospetto e complotto nel mondo dello spettacolo, ai tempi della caccia alle streghe del senatore McCarthy. Il 2 aprile verrà proiettata “La battaglia di Algeri” (1966) di Gillo Pontecorvo, sulla fine del colonialismo francese in Nord Africa, e il 16 aprile “Le vite degli altri” (2006) di Florian Henckel von Donnersmarck, efficace rappresentazione dello stato poliziesco nella ex Germania dell’Est. La rassegna proseguirà il 23 aprile con “Kathyn” (2007) di Andrzej Wajda, racconto di una delle più tragiche ed oscure pagine della storia europea, e con “Il proiezionista” (1991) di Andrei Konchalovsky, storia ambientata nella Russia al tempo di Stalin.
Info portalecultura.comune.prato.it
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