L'assessore Silli: «Si abbattano le asimmetrie tra norme doganali europee ed orientali»
Il cardato come esempio di innovazione ecologica, oltre che storico prodotto d'eccellenza del manifatturiero pratese, e maggiore reciprocità tra normative doganali europee ed orientali: sono questi i principali argomenti trattati stamani al Museo del Tessuto, dove con successo si è svolto il workshop “Il settore tessile europeo: politiche, esperienze e progetti”, organizzato in occasione dell’avvio del progetto PLUSTEX (Policy Learning to Unlock Skills in the Textile sector). A fianco del gruppo di partners coinvolti nel progetto, la conferenza ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti di istituzioni cittadine e responsabili di aziende e associazioni del settore tessile del territorio.
Il distretto di Prato ha appunto presentato il progetto Cardato CO2 Neutral, illustrato dal presidente della Camera di Commercio Carlo Longo, e lo Studio sulle Barriere Doganali nel settore T&A, commissionato dal Comune di Prato al professor Giuseppe Bartolini, direttore del Laboratorio di analisi dell’Istituto Buzzi di Prato,che svolge controlli di qualità per tutte le grandi firme italiane, da Gucci ad Armani, Max Mara e molti altri. Come ha sottolineato Bartolini, uno dei problemi più gravi per il nostro distretto produttivo è che mentre l’economia è ormai globalizzata, le normative doganali non lo sono affatto. Manca cioè l’omogeneità e la reciprocità tra le normative sulla sicurezza dei prodotti della filiera moda che vengono esportati nei mercati esteri. Praticamente un puzzle di regole diverse da un continente all’altro che crea notevoli problemi al settore manifatturiero, che si trova gravato della richiesta delle grandi aziende di moda di adeguare i prodotti ai diversi standard stabiliti dai mercati esteri: i paletti più rigidi per l’ingresso della merce sono posti dai Paesi orientali, primi fra tutti Cina e Corea. Un’asimmetria per cui è necessario trovare una soluzione: «I risultati della ricerca evidenziano gravi squilibri fra le normative doganali europee ed orientali - afferma l'assessore Silli - I nostri imprenditori più volte si sono scontrati con questa realtà. Sarà nostra cura fare pressione sull'Unione Europea insieme a tutti i Comuni tessili europei affinche il problema venga affrontato nelle Commissioni competenti».
Grande soddisfazione per i lavori proposti nel corso dell'iniziativa e per le prospettive che aprono per il tessile è stata espressa da Andrea Cavicchi, presidente della Fondazione Museo del Tessuto di Prato, partner responsabile della comunicazione del progetto PLUSTEX.
L'incontro, che si proponeva di presentare le linee generali del progetto PLUSTEX e avviare il confronto sulle buone pratiche messe in atto dai singoli partners, si è rivelato un’interessante occasione per una panoramica sulla situazione del settore T&A in Europa, introdotta da Vinicio Biagi, dirigente della Regione Toscana, e aperta da Colette Huvenne, rappresentante della presidenza esecutiva di ACTE, con un intervento generale dedicato alle politiche e progetti sviluppati dall’Associazione Comunità Tessili Europee per il settore.
Gli ambiti operativi presentati nel corso delle sessioni dimostrano la forte volontà di reagire all’attuale situazione di crisi economica ed esperienze come la creazione di incubatori per giovani designers presentati da Lille Metropole (Francia) oppure i modelli innovativi di business per l’imprenditoria giovanile sviluppati dal Parco Scientifico Regionale di Kaunas (Lituania) e dall’Agenzia di Sviluppo Economico Regionale di Vratsa (Bulgaria) rappresentano strategie positive per il rilancio.
cb
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