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Comune di Prato

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12/04/2012 10:52
Metastasio Cultura "Il teatro e la sua gente", le opere di Chiara Pasquetti. Sabato 14 alle 17 l'inaugurazione.

Met, una mostra per Montalvo Casini

Fu direttore dello Stabile dal 1965 al 1986. A maggio gli sarą intitolato il Ridotto. Il presidente Cecchi e l'assessore Beltrame: «Un omaggio doveroso ad un grande esempio di passione e umanitą»

Sarà inaugurata sabato 14 aprile alle 17 nel nel foyer del Metastasio la mostra di scultura  di Chiara Pasquetti "Il teatro e la sua gente", con cui lo Stabile della Toscana e il Comune di Prato vogliono ricordare  Montalvo Casini, un protagonista assoluto della storia del Metastasio. L'iniziativa è stata presentata stamani in Palazzo comunale dal presidente del Met Umberto Cecchi, dall'assessore alla Cultura Anna Beltrame e dall'artista stessa, Chiara Pasquetti. 

Montalvo è una figura chiave della storia del Metastasio, di cui fu direttore dal 1965 al 1986, che con passione ed intelligenza trasformò da semplice teatro cittadino nello Stabile oggi riconosciuto a livello nazionale. Un personaggio che dedicò la sua vita al Metastasio, ma che poi venne ingiustamente dimenticato. Per rendergli un doveroso omaggio il Consiglio di amministrazione del Met e il Comune hanno organizzato l'esposizione ospitata nel foyer, dal 14 aprile al 5 maggio, mentre alla fine di maggio si terrà la cerimonia di intitolazione a suo nome del ridotto del Teatro. La mostra di Chiara Pasquetti, già autrice della statua di Padre Pio in piazza S. Maria della Pietà, è composta da 8 teste scolpite e 10 disegni: una minigalleria di volti, alcuni notissimi e comunque tutti legati dal fil rouge del Met, che costituiscono la 'corte' che l'artista ha voluto accanto all'immagine di Casini e che rappresentano il passato, il presente e il futuro del teatro. Tra questi John Malkovich, Valentina Banci, attrice dell'attuale compagnia dello Stabile, Marcello Bartoli, nato e cresciuto come attore sul palco del Met e oggi uno dei maggiori interpreti in maschera d'Europa, e lo stesso Umberto Cecchi, uno dei fondatori del Metastasio e attuale presidente in carica. «Abbiamo voluto interrompere il silenzio che da troppo tempo avvolgeva la figura del 'ragioniere che inventò il Metastasio'  - ha affermato il presidente Umberto Cecchi - E' infatti un profondo errore non ricordare e non rendere il giusto omaggio alle personalità a cui questa città ha dato i natali e che a questa città hanno dato il proprio contributo. L'attuale  Amministrazione comunale ha fatto molto in questo senso, dando ad esempio nuovo lustro a un grande intellettuale come Curzio Malaparte». «E' doveroso ricordare Montalvo Casini, che ha saputo coniugare la sua grande intelligenza, la cultura e la passione che nutriva per il teatro e la musica portando il Metastasio ad essere una straordinaria realtà nel panorama artistico italiano - ha aggiunto l'assessore Anna Beltrame - Un esempio importante di umanità e amore per il proprio ruolo che dovrebbe essere imitato dai dirigenti pubblici italiani».

Casini, scomparso nel 1994, è stato per un paio di decenni il ‘genius loci’ del Metastasio, ma anche uno dei punti di riferimento dei teatri italiani di quel periodo. Ragioniere del Comune, venne distaccato al Met ad interim alla guida del teatro pratese, che riapriva i battenti al termine di un lungo restauro. E la città scoprì così uno dei più interessanti uomini di teatro del tempo. Varò un gruppo che sotto la guida del critico Paolo Emilio Poesio diede vita prima ad una scuola, poi ad una vera e propria minicompagnia stabile. Si chiamerà ‘Il Teatro Studio del Teatro Metastasio’. Nel frattempo Casini intrecciò contatti con i più importanti teatri d’Europa, e non solo per la prosa ma anche per il jazz, di cui era grande appassionato. Chiamò ad esibirsi sul palcoscenico di via Verdi Duke Ellington e Gerry Mulligan ed Ella Fitzgerald, poi Ray Charles e Sara Vaughan. E arrivarono spettatori da tutta Italia. Godette delle simpatie del teatro italiano e di quello internazionale, da Grassi a Giorgio Strehler, da Carmelo Bene a Franco Zeffirelli. Stima che presto divenne amicizia. E così, quando Giorgio Strelher se ne andò dal Piccolo di Milano, giunse a Prato. E ci restò per un anno intero, durante il quale mise in scena fra l'altro quel 'Dna Re' - Nel fondo - di Gorky, che riscosse un ampio favore internazionale. E fu grazie al paziente lavoro di Casini e dell'assessore Eliana Monarca se Ronconi arrivò a Prato e creò, fra Metastasio, Fabbricone e Magnolfi, un centro d'arte scenica unico nel suo genere. Tanti sono gli episodi legati a questo direttore autodidatta, che rifuggiva le regole canoniche e si affidava alla sua intelligenza, al suo fiuto, alla sua capacità di tenere insieme uomini attori e registi, capace di far quadrare i numeri, di dar forza all’arte e di fare di un teatro un punto di riferimento internazionale.

La mostra sarà aperta da sabato 14 aprile a sabato 5 maggio, con orario da martedì a sabato 9.30/12.30 e 16.00/19.00.

INFO

tel. 0574/608550 - comunico@metastasio.it; www.metastasio.it 

 

cb

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