Sequestrati 200 capi di abbigliamento irregolari in un negozio
Nella mattinata di ieri personale dell’unità operativa polizia commerciale e amministrativa della polizia municipale, ha controllato un negozio di abbigliamento, nella zona di via Pistoiese, gestito da H.C., cittadino cinese di 27 anni.
Dalle verifiche sulla merce in vendita è emerso che per lo più i capi di abbigliamento non riportavano l’indicazione dell’importatore e le informazioni obbligatorie in lingua Italiana destinate ai consumatori.
Al termine delle operazioni 200 capi di abbigliamento, (pantaloni, maglie, camicie, pigiami, gonne e vestiti) sono stati posti sotto sequestro amministrativo.
Al titolare sono state contestate violazioni ai sensi del Codice del Consumo e alle norme relative all’etichettatura dei prodotti tessili. Gli atti verranno trasmessi alla Camera di Commercio di Prato, autorità competente in materia.
A tal proposito l'assessore Aldo Milone ha commentato: "Nonostante i numerosi sequestri di merce per illeciti di questa natura, i fatti dimostrano come i nostri controlli continuino a scovare situazioni analoghe. E' però sconcertante come ancora oggi esponenti politico-istituzionali di primo piano del centrosinistra pratese insistano nel giustificare chi commette questi reati, adducendo ad una non conoscenza della lingua e delle norme. Proprio all'indomani del mea culpa fatto dall'attuale segretario generale della CGIL, Susanna Camusso, che ha ammesso come il suo sindacato a Prato sia stato per troppi anni cieco nei confronti dell'illegalità diffusa, che tanto ha nuociuto ai lavoratori cinesi e più in generale alla città di Prato. Ma la giunta Cenni continuerà imperterrita, con tutti i mezzi a sua disposizione, a combattere un sistema organizzato di illegalità radicato nel nostro territorio anche a causa del buonismo e peggio della connivenza politica della quale ha goduto".
mc
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