La Commissione consiliare 3: «Più uomini e risorse per Prato»
Organici adeguati alle esigenze reali di Prato, più Forze dell'ordine e rinnovo del Patto per Prato sicura, siglato tra Ministero dell'Interno, Regione Toscana, Provincia, Comune e Prefettura, ormai prossimo alla scadenza: sono queste le principali richieste avanzate dalla Commissione consiliare 3 Sicurezza urbana, Lavori pubblici e Mobilità, in un documento condiviso inviato ieri al presidente del Consiglio Mario Monti e al ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri. L'istanza, firmata da tutti i componenti dell'organo consiliare, dal presidente Federico Tosoni (Lega Toscana), Giancarlo Auzzi (Prato libera e sicura), Mirko Lafranceschina, Fulvio Ponzuoli e Paola Castellani del Pdl, Luca Vannucci, Maurizio Calussi e Andrea Colzi del Pd, è frutto dei sopralluoghi che negli ultimi mesi la Commissione ha svolto alla Questura, al carcere della Dogaia, al Tribunale di Prato, alla Guardia di Finanza e dai Carabinieri, constatando una cronica carenza di personale, a fronte di problematiche sempre più complesse legate alla forte immigrazione, alla crescita della città e alla crisi economica: «Prato è la terza città del centro Italia e presenta infatti i grandi problemi di una città - ha detto Tosoni - Vogliamo quindi dal Governo l'attenzione che questa città merita in termini di maggiori risorse umane ed economiche. Non rappresenterebbero una spesa per lo Stato, ma un investimento, perchè si tradurrebbero in più incisività contro l'illegalità e l'evasione fiscale, più sopralluoghi e quindi più sicurezza per i cittadini. Questa non è una richiesta avanzata da una parte politica o dall'altra, ma è appunto condivisa da tutte le forze di questa Commissione perchè viene espressa nell'interesse di tutti i cittadini, al di là delle ideologie e delle fazioni». L'invito della Commissione alle altre istituzioni cittadine è a seguire questo esempio di azione bipartisan per chiedere a Roma il rafforzamento degli organici. «Non è possibile che Prato con oltre 180mila abitanti non arrivi neanche a 200 vigili urbani, mentre in altre realtà simili per territorio e con meno abitanti ne abbiano anche il doppio - aggiunge Lafranceschina - se il Governo non intende rimpinguare gli organici di cui ha competenza, che almeno ci permetta di derogare al Patto di Stabilità, che ingessa le nostre finanze e ci impedisce di fare nuove assunzioni». «E' necessario che il Governo cambi unità di misura con Prato e che ci dia i giusti strumenti per rispondere ad una situazione non certo facile - conclude Vannucci - Speriamo di essere finalmente ascoltati dal Governo, altrimenti non ci arrenderemo e andremo avanti con altre dimostrazioni fino a che Prato non avrà quel che le spetta».
cb
Condividi su: