Livorno onora Giuseppe Valaperti
Giovedì 24 maggio, alle 11.45, si terrà la cerimonia di intitolazione allo scomparso industriale pratese del piazzale antistante lo stadio ‘Armando Picchi’. Fu proprio Valaperti a donare alla città, nel 1932, un vasto terreno dove fu costruito la stadio che all’epoca fu intitolato alla contessa Edda Ciano, moglie di Galeazzo Ciano, nativo di Livorno.
Valaperti nacque a Prato nel 1868 da umile famiglia, frequentò la scuola solo fino alla terza elementare e poi subito cominciò a lavorare come cordaio in Piazza Mercatale. Ben presto iniziò a dedicarsi alla lana e nel 1893 aprì un lanificio che ebbe un immediato sviluppo e gli procurò una considerevole fortuna, infatti, negli anni a cavallo tra le due guerre, la sua era una delle industrie più floride della zona ed esportava prodotti in Europa e Oriente. Con sapienza e lungimiranza Valaperti investì i profitti del lanificio in un solido patrimonio immobiliare a Prato, dove acquistò, tra gli altri, il Palazzo Novellucci ed a Livorno, dove amava recarsi con i suoi familiari nei momenti liberi. Quando, negli anni Venti, il facoltoso industriale cominciò a frequentare la città labronica, era in atto un’intensa attività edilizia in cui lui seppe inserirsi con intraprendenza. Con la donazione del terreno su cui venne costruito la stadio, Valaperti si guadagnò la stima e l’affetto duraturo dei cittadini livornesi, che lui seppe contraccambiare con generosità anche con successive donazioni come la Fontana del Nettuno ed una copia della Fontana del Bacchino, simbolo di Prato ed emblema di un gemellaggio ideale tra queste sue due città. Giuseppe Valaperti è stato un industriale dotato di grande tenacia e creatività, rispettato anche per la sua umanità e per l’attenzione alle esigenze degli operai, per i quali fece organizzare una mensa all’interno del lanificio, servizio all’epoca non molto diffuso. A lui il Comune di Prato ha già reso omaggio dedicandogli Largo Valaperti nella zona di via Bologna.
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