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Comune di Prato

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30/05/2012 11:10
Biblioteca lazzerini Cultura Suggestiva installazione di Ignazio Fresu: venerdì l’inaugurazione

“Quel che resta”, nuova opera d’arte in Lazzerini

Sei cumuli di libri che avvolgono la città, dalle mura medievali sino all’ingresso della biblioteca

Ancora una volta la commistione tra arte e cultura incontra la Lazzerini, da sempre cornice d’eccezione per molte opere d’arte contemporanea.

Dopo la “Colonna” dell’artista iraniano Hossein Golba, collocata due mesi fa nella piazza della Cultura della biblioteca, una nuova opera d’arte arriva a rendere ancor più suggestivo lo splendido scenario di archeologia industriale della Campolmi.

Si tratta dell’installazione scultorea dal titolo “Quel che resta”, che verrà inaugurata venerdì 1 giugno alle 11 nel piazzale della biblioteca, in presenza dell'autore dell’opera, Ignazio Fresu, scultore di origini sarde che vive e lavora a Prato da oltre trent’anni e vanta un’attività espositiva molto intensa sia in Italia che all’estero. All'inaugurazione parteciperanno anche l'assessore alla cultura Anna Beltrame, il direttore della Lazzerini Franco Neri e Attilio Maltinti, membro dell’Associazione culturale AParte.

Il progetto d’installazione dell’opera, che ha ottenuto il patrocinio della Regione Toscana, è infatti frutto della collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Prato con l’Associazione culturale AParte del Centro per l’arte Contemporanea Luigi Pecci.

Un cammino site specific quest’opera di Fresu, ideata e realizzata espressamente per la Lazzerini. Si compone, infatti, di sei cumuli di circa un metro cubo, ciascuno costituito da alcune centinaia di libri. Realizzati con materiali di recupero, come polistirolo, cartone e residui pietrosi, i libri non sono presentati nella loro perfezione estetica, ma nell’immagine di reperto archeologico. Quasi come un fossile che ha resistito nel Tempo, conservando sotto la cenere il fuoco della conoscenza, nel forte bisogno di tramandarla contro la barbarie della distruzione. Sei cumuli che, come pietre miliari, si dispongono tra le mura medievali e l’ingresso della Lazzerini, disegnando la curva simbolica della sezione aurea della conoscenza. Sei pilastri in sequenza che approdano davanti a una porta: il settimo è costituito dalla biblioteca stessa, dove il cammino della conoscenza prosegue come atto di vita, avvolgendo idealmente la città intera.

L’opera di Ignazio Fresu potrà essere ammirata fino al 20 luglio durante gli orari di apertura al pubblico della Lazzerini. E a proposito di orari, c’è da ricordare che sabato 2 giugno la biblioteca resterà chiusa in occasione della Festa della Repubblica. Mentre dal 5 giugno tornerà ad aprire il martedì dalle 9 alle 20.30. Le aperture straordinarie del martedì sera fino alle 23 e quelle della domenica pomeriggio ritorneranno in autunno con un nuovo ciclo di “In biblioteca è sempre domenica”.

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