Più di 200 cinesi formati su legalità e sicurezza sul lavoro
Molto soddisfacenti i risultati del progetto, che ha visto coinvolti circa 300 partecipanti di tutte le etnie nelle varie azioni proposte. Tra queste, principalmente attività di formazione sui temi della legalità e della sicurezza rivolte sia a chi cerca lavoro, sia ai dipendenti che agli imprenditori già attivi. Un centinaio infatti sono stati gli imprenditori e lavoratori cinesi che hanno partecipato ai corsi di antincendio, primo soccorso e sicurezza sui luoghi del lavoro. Il buon successo delle iniziative è stato costruito da un lavoro di sinergia sul territorio che ha visto coinvolte molte realtà e istituzioni operanti nel settore dell’impresa e della sicurezza. Tra queste i Vigili del Fuoco, ASL, CNA, Confartigianato, e ovviamente la Polizia municipale e le forze dell’ordine. Oltre alla rete di collaborazione, ciò che ha portato alla buona riuscita del progetto è stato senza dubbio il coinvolgimento all’interno delle attività progettuali di giovani ragazzi cinesi con il ruolo di tutor aziendali. Un’idea sperimentale che prevedeva una parte di formazione e a seguire l’impiego di 8 giovani tutor come interlocutori e ponti di collegamento con la comunità delle imprese cinesi.
"Il punto di forza del progetto – afferma l’assessore all'Integrazione Giorgio Silli - è stato il coinvolgimento delle seconde generazioni. Il lavoro dei ragazzi ha portato buoni risultati per quanto riguarda la partecipazione ai corsi di formazione alla legalità”.
Più problematica è stata la realizzazione dei check up aziendali, ossia consulenze tecniche alle imprese in tema di sicurezza sul lavoro, ambiente e salute. “Siamo riusciti a realizzare 5 check up aziendali ma ci aspettavamo sinceramente una maggiore collaborazione". Per chi è in cerca di lavoro il progetto prevedeva corsi di auto imprenditoria, lingua italiana e informatica, i quali hanno visto la partecipazione di oltre 50 iscritti.
"Da sempre - conclude l'assessore Giorgio Silli - ho sostenuto che l’integrazione del distretto si fa combattendo con pugno di ferro l’illegalità, ed allo stesso tempo formando imprenditori italiani o stranieri al rispetto delle regole e alla legalità. Probabilmente per le prime generazioni è ancora presto, ma sono sicuro che in un prossimo futuro molte saranno le imprese formate da giovani italiani e migranti di seconda generazione".
Il progetto è stato costruito grazie a fondi ministeriali.
Di seguito i risultati :
- I partecipanti ai diversi corsi formativi sono stati 258 totali (133 maschi e 125 femmine) suddivisi nei corsi di: lingua italiana, informatica, antincendio, primo soccorso, sicurezza sul lavoro, autoimprenditoria. In tutto 20 diverse nazionalità
- sono state contattate 92 ditte cinesi e più di 300 persone coinvolte in tutto il progetto
- formati e impiegati 8 tutor cinesi che saranno valorizzati in futuro
- realizzati 2 focus group con circa 10 partecipanti ciascuno sul tema dell’integrazione tra imprese straniere e italiane (il primo con rappresentanti più istituzionali, il secondo con imprenditori). Dall’analisi dei risultati di questi focus emergerà una ricerca fatta da due sociologhe.
- realizzati 5 check up aziendali a 5 imprese cinesi (con consulente tecnico di Cna o Confartigianato e un tutor cinese ).La tabella per la realizzazione dei check up è stata fatta in un tavolo di lavoro anche con ASL e Vigili del fuoco.
- ampliato il tavolo di azione locale sul tema impresa
- è in fase di realizzazione la parte della ricerca sul tema impresa e relazioni tra imprese cinesi e italiani
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