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Comune di Prato

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06/07/2012 16:30
Lippi Cultura Il commento di Keith Christiansen, storico dell'arte americano tra i più apprezzati al mondo, su Officina pratese, che inaugurerà Palazzo Pretorio nell’autunno 2013

«Senza Prato non si può comprendere il Rinascimento»

Il sindaco Cenni: «Una mostra di altissimo livello che farà entrare Prato e il Museo Civico nel circuito artistico internazionale».

«Senza Prato non si può comprendere il Rinascimento». Così Keith Christiansen, curatore del dipartimento di pittura europea del Metropolitan Museum di New York e uno dei maggiori esperti al mondo di pittura italiana, ha commentato la mostra sul Quattrocento a Prato, " Officina Pratese. Da Donatello a Filippo Lippi" presentata stamani nel Salone consiliare del Comune.  Ad illustrare il prestigioso evento, previsto dal 14 settembre 2013 al 13 gennaio a Palazzo Pretorio, sono stati il sindaco Roberto Cenni, l'assessore alla Cultura Anna Beltrame, la soprintendente ai Beni artistici ed architettonici delle province di Prato, Firenze e Pistoia Alessandra Marino, i curatori della mostra Andrea De Marchi, docente di Storia dell’arte medievale all’Università di Firenze, e Cristina Gnoni, funzionaria della Soprintendenza, il consigliere del sindaco Fabrizio Moretti e come ospite d’eccezione Keith Christiansen. Erano presenti anche alcuni membri  del comitato scientifico internazionale, che si è riunito stamani per la prima volta. «Una mostra di altissimo livello, che costituisce un evento nell'evento della riapertura del Museo Civico e che farà entrare Prato nel circuito dei musei internazionali - ha esordito il sindaco Roberto Cenni - E' il frutto di un lavoro lungo e meticoloso, con l'obiettivo di fare del nuovo museo il fulcro delle iniziative culturali a Prato. Questa per noi è stata fin da subito una priorità, perchè dopo 20 anni di chiusura, in cui si è scelto di fare altri investimenti, la città deve riappropriarsi di un patrimonio tanto prezioso». Al centro ci sarà quel laboratorio artistico che a Prato nacque tra il 1420 e il 1460, una vera e propria fucina di sperimentazione, da cui il titolo dell'esposizione: «Prato è stata per Filippo Lippi e per Paolo Uccello quello che Napoli è stata per Caravaggio, qui la loro arte ha avuto la sua fioritura più bella, gettando le basi della pittura moderna e di un nuovo stile narrativo - ha proseguito Christiansen - Sono davvero onorato di essere qui per questo evento così unico ed emozionante e mi adopererò in ogni modo per promuoverlo in tutto il mondo». «Davvero eccezionale l'idea dell'Amministrazione comunale di organizzare una mostra temporanea per presentare la riapertura del Museo Civico - ha detto la soprintendente Marino - Il fulcro dell'esposizione  sarà appunto quel laboratorio che vide protagonisti artisti di primo piano, Lippi e il giovane Paolo Uccello per primi, le grandi e ricche committenze della città e il ruolo del Sacro Cingolo di Maria come motore di sviluppo». Da sottolineare che si tratta della prima mostra sul Rinascimento a Prato, che ricomporrà come in un mosaico le tante opere che da Prato partirono, o che furono smembrate, per figurare nelle collezioni private e nei musei di tanti paesi del mondo: «Un'occasione storica che porterà sulla scena internazionale il più bel secolo dell'arte a Prato - hanno detto i curatori, De Marchi e Gnoni - e per riscoprire la città e il contesto di quegli anni così fulgidi. Il tutto nella splendida cornice delle sale monumentali del Civico». «E’ per tutti noi una bellissima sfida – ha aggiunto l’assessore alla Cultura Anna Beltrame -, che il Comune sta affrontando con la preziosa collaborazione di storici dell’arte e soprattutto della Soprintendenza: per Prato è un’occasione di rilancio e di speranza». «Da pratese sono davvero orgoglioso che nella mia città sia organizzata una mostra di questa portata - ha concluso Fabrizio Moretti, gallerista e collezionista di fama internazionale - e con un parterre di critici d'arte e studiosi così prestigioso. Per Prato sarà il trampolino di lancio verso il circuito artistico internazionale».

cb

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