Filippo Lippi “testimonial” a Pechino
Un dipinto della collezione del Museo Civico scelto come immagine simbolo della mostra Firenze e i capolavori del Rinascimento , in corso al National Museum of China di Pechino. Si tratta de l’Annunciazione con San Giuliano, di Filippo Lippi e Fra Diamante, che appare sugli inviti per l’inaugurazione del grande evento, avvenuta proprio ieri. Non opere di Donatello, né del Beato Angelico, che pure sono presenti a Pechino, ma la nostra Annunciazione, un pezzo poco conosciuto ai più, ma caratterizzato da una vibrante atmosfera domestica. La mostra nasce da un accordo del ministero per i Beni culturali con la Repubblica Cinese e vuol far conoscere attraverso i maggiori artisti del Quattrocento e del primo Cinquecento, le espressioni più alte del Rinascimento fiorentino. “Un altro riconoscimento importante e prezioso per la collezione del nostro Museo – commenta l’assessore alla cultura Anna Beltrame -, in un Paese come la Cina di grande interesse in chiave turistica”.
E proprio della collezione del Civico si parlerà anche lunedì sera, alle 21.30 nella corte del Pretorio, in compagnia di Marco Ciatti, soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure, Cristina Gnoni, funzionario della Soprintendenza e Maria Pia Mannini, conservatrice del museo. La serata, a ingresso libero, fa parte del cartellone della Prato Estate: Ciatti e Gnoni, preziosi collaboratori del Comune nel cammino verso la riapertura del Civico, tratteranno il tema della conservazione e della collocazione delle opere in rapporto con Palazzo Pretorio, mentre Maria Pia Mannini, storica conservatrice del museo, racconterà le vicende che hanno portato alla nuova importantissima acquisizione del marzo scorso: si tratta di uno splendido Santi di Tito e due pregevoli Alessandro Allori, donati con lascito testamentario al Comune dalla contessa Angela France Riblet Bargagli Petrucci, scomparsa nel dicembre 2011 a Firenze. L'enorme pala d'altare di oltre tre metri con L a Moltiplicazione dei pani e dei pesci di Santi di Tito datata 1603, e le due grandi tele di Alessandro Allori con Il Miracolo del grano di San Giovanni Gualberto con la veduta dell’Abbazia di Vallombrosa e Il Miracolo dell’acqua di San Filippo Benizi a Montesenario , sempre del 1603 saranno esposte insieme, al secondo piano del museo, per non spezzare quel legame che le ha unite da sempre, fin da quando furono commissionate da Geri Spini per la cappella della villa di campagna a Peretola, detta “Il Palagio degli Spini”.
Infine, c’è da ricordare che altri pezzi della collezione civica momentaneamente “prestati” a mostre prestigiose: lo splendido bassorilievo in terracotta Madonna con bambino e tre angeli, attribuito a Donatello, esposto fino al 4 novembre alla Galleria degli Uffizi, in occasione della mostra Bagliori dorati. Il gotico internazionale a Firenze; la tela del Noli me tangere di Battistello Caracciolo esposto al Musée Fabre di Montpellier, nella mostra Caravage e le Caravagisme européen.
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