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Comune di Prato

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17/07/2012 12:38
lirica 1 Cultura L’opera con tre soldi promossa dal Comune con l’impegno di tanti appassionati: un progetto da imitare

Lirica al Castello, grande successo

Tutto esaurito e lunghi applausi. Il sindaco: “Un esempio di lavoro di squadra”. Domani la replica, con una Liù cinese

Grande successo per lo spettacolo lirico All’alba vincerò, andato in scena lunedì sera al  Castello, per la terza edizione de "L'opera con tre soldi", il progetto lanciato dall’assessorato alla cultura del Comune per riportare la lirica in città puntando sulle energie e l’impegno di tanti appassionati. Platea gremita e tanti applausi per un evento carico di significati, promosso dal Comune assieme Fabbrica d'opera, OperAltra e Corale San Martino, in collaborazione con Provincia, Asm e Fondazione CariPrato e per la prima volta con la partecipazione di sponsor e artisti cinesi. Nella prima parte della serata romanze, duetti e cori da Tosca e Bohème, le opere allestite al Castello nel 2010 e nel 2011; nella seconda, spazio a Turandot, la fiaba cinese di Puccini di cui è stato rappresentato il terzo atto. E domani sera, mercoledì 18 luglio, si replica con una Liù cinese: l’appuntamento è alle 21.30, nell’ambito del cartellone della Prato Estate. 

«E’ stata davvero una bella serata – ha commentato il sindaco Roberto Cenni -: ringrazio le tante persone coinvolte nel progetto, un esempio di lavoro di squadra, costruito con passione e professionalità. Per la prima volta anche la comunità cinese, attraverso il gruppo di comunicazione istituito dal Consolato di Firenze, ha partecipato a un evento culturale». In prima fila assieme al sindaco, lunedì c’era anche la console cinese Zhou Youngi, che ha molto apprezzato lo spettacolo. Sul palco, nel coro di voci bianche, ragazzini cinesi assieme ai bambini pratesi.

«La riuscita del progetto – ha detto l’assessore alla cultura Anna Beltrame – è un’ulteriore conferma di come mettendo insieme energie diverse si possano realizzare tante cose. Sono stati mesi di lavoro per molte persone e le difficoltà non sono mancate, ma il risultato premia questo impegno corale. Dalla musica arriva un esempio da imitare».

Lo spettacolo è quasi interamente made in Prato e racconta la bella storia di tre anni di lavoro attorno all’opera. La regia è di Goffredo Gori e l’orchestra è diretta da un altro pratese, Carlomoreno Volpini. Si tratta della Agimus di Firenze, arricchita da otto "innesti" della Camerata, con tra gli altri Daniele Iannacone primo violino e Simone Centauro primo violoncello, entrambi pratesi. Sul palco anche la Corale San Martino, la Corale Verdi, la Otello Benelli come banda di palcoscenico. I costumi sono realizzati da Riccardo Rami Studio, con gli studenti del Liceo artistico Brunelleschi di Montemurlo. Le luci sono di Jean Paul Carradori e le scene di Cristian Biasci. Fra i cantanti da ricordare la partecipazione di Giorgio Gatti, baritono poggese, e della soprano pratese Silvia Pacini. Assieme a loro nel cast David Righeschi, Carlo Morini, Lucia Scialla e Li Beibei, promettente soprano cinese, ma anche Eva Mabellini, Luciano Graziosi, Fabrizio Corucci, Che Hailong e Lamg Yaoqiang (nei panni di Pong e Pang in Turandot), e la ballerina Li Qing.

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