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Comune di Prato

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20/07/2012 11:00
Cenni Sanità Ieri sera il dibattito ad Urban center organizzato dal Comitato promotore

Polo oncologico, il sindaco Roberto Cenni: “Spero che il no di Rossi non sia ideologico o preconcetto”

Cenni: "Necessario individuare l'appoggio anche di partner privati. L'obiettivo è di dare a Prato un IRCCS, ovvero una struttura di eccellenza che sia punto di riferimento per il Centro Italia"

«Il progetto di un polo oncologico a Prato va portato avanti. Per questo è necessario individuare risorse generate dal nostro territorio ma non solo. Penso ad esempio a partner fortemente interessati come le case farmaceutiche. E' importante convincere il presidente della Regione Toscana a concedere la convenzione, affinché tutti i cittadini possano usufruire del polo: una struttura che rappresenti un punto di riferimento di eccellenza per il Centro Italia».

Queste le parole del sindaco Roberto Cenni con le quali ieri, all’incontro ad Urban center organizzato dal Comitato per il Polo oncologico con i cittadini e i rappresentati di partiti e liste civiche, tutti presenti ad eccezione del Pd, ha ribadito l’appoggio della giunta all’utilizzo della struttura dell’ospedale Misericordia e Dolce per la creazione di un IRCCS, istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, per la lotta contro il cancro. Il sindaco ha anche espresso i suoi dubbi circa la possibilità che la Regione introiti 43 milioni di euro con la realizzazione di palazzine nell’area dell'ex ospedale.

Al sindaco ha fatto eco il dottor Carlo Alberto Rossi Bianchi, coordinatore del Comitato: «Non c’è nulla di inutile nella cura del cancro e chi con ingenuità dice che è sufficiente un sistema sanitario in rete, dimostra di non conoscere l’importanza di un IRCCS. Inoltre, l’unica eccellenza che abbiamo a Prato è il laboratorio di ricerca traslazionale».

Il medico ha poi aggiunto che i pesanti tagli imposti dalla revisione della spesa del governo Monti non sono un motivo valido per il no al polo oncologico pratese: «Le indicazioni dell'esecutivo sono di abbassare a 3,7 ogni mille abitanti i parametri dei posti letto, ma con il nuovo ospedale saranno solo 2 ogni mille i posti letto e i pratesi saranno in credito verso lo Stato di 1 posto letto ogni mille cittadini». Di qui sono seguiti una serie di esempi eccellenti nella ricerca contro il cancro, tutti fuori dalla Toscana, come ad esempio il vaccino antitumorale personalizzato dell’istituto oncologico di Meldola in Emilia Romagna e il percorso domiciliare per assistere i bambini malati di cancro in Friuli Venezia Giulia. 

Durante il dibattito il sindaco Roberto Cenni e l’assessore alla Salute, Dante Mondanelli, hanno ribadito tutti i dubbi della giunta nei confronti del nuovo ospedale. Il sindaco ha quindi concluso: «Nei grandi progetti i pratesi si riconoscono sempre. Con questa convinzione vado avanti e spero che il no di Rossi non sia ideologico o preconcetto». Alle parole del primo cittadino si sono aggiunte quelle del dottor Bianchi, con la ferma volontà del Comitato per il polo oncologico a Prato di prendere contatto anche con gli esponenti del Pd.

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