Cadavere di un cittadino cinese ritrovato in un capannone, lo sdegno dell'assessore Milone
A seguito del ritrovamento del cadavere di un cittadino cinese in un capannone, l'assessore alla Sicurezza Aldo Milone afferma quanto segue:
"La morte dell'ennesimo lavoratore cinese a Prato, il cui corpo stavolta è stato trovato dietro un muro di cartongesso in avanzato stato di decomposizione, non può che creare indignazione e al tempo stesso grande compassione per la triste sorte di questa persona. Chi lotta contro il sistema organizzato di illegalità, le istituzioni che lo fanno concretamente e non a parole, e soprattutto le Forze dell'Ordine, lavorano non solo per ripristinare la legalità ma anche per migliorare le condizioni di vita di migliaia di lavoratori schiavi di questo sistema ingrassato a Prato negli anni del centrosinistra, nonostante le grida di allarme che si levavano inascoltate dalla classe dirigente cittadina. Mi chiedo tuttavia alcune cose.
Cosa hanno fatto a Prato le forze interessate in questi anni per tentare di migliorare le condizioni di vita di quei lavoratori? I dati offrono risposte chiare. E com'è possibile che ci sia ancora chi, come l'ex presidente della Provincia Logli, parla di controlli inutili e sostiene che per risolvere il problema dell'illegalità cinese sarebbe sufficiente aprire un consolato cinese a Prato. E ancora, come mai nel decalogo di richieste agli enti locali da Rete Imprese Italia Prato, dove per esempio si legge la necessità di tenere l'IMU al minimo come ha fatto il Comune di Prato a differenza di tutti gli altri, non si trova la richiesta di inasprire la lotta all'illegalità? Si parla infatti genericamente di evasione fiscale ma non, per l'appunto, di illegalità: fenomeno vasto e vario che comprende certo l'evasione ma abbraccia anche lo sfruttamento di manodopera clandestina, lavoro minorile o prostituzione, gli abusi edilizi, l'uso improprio di bombole di gas gpl o il riciclaggio di denaro. E l'elenco sarebbe lungo, tanto quanto il male fatto a questa città dal sistema organizzato di illegalità che qui ha prosperato indisturbato fino a tre anni fa. Eppure, tanto per fare un esempio, Anselmo Potenza, presidente CNA e Rete Imprese Prato, che non più tardi di ieri ha accusato il piano strutturale del Comune di Prato di essere un'occasione persa, ci spiegasse almeno perché sarebbe gradito, ha come suo vice un imprenditore cinese. E come, nel loro decalogo fresco di stampa non si legge niente circa la lotta all'illegalità diffusa nelle ditte cinesi. Quantomeno singolare. Il fatto è che qui abbiamo troppi Soloni che intendono continuare a maneggiare i problemi volutamente senza risolverli per giustificare ruoli e posizioni. La città con la giunta Cenni ha conosciuto la politica dei fatti concreti. Sarebbe bene che da più parti vi si facesse riferimento senza continuare a filosofeggiare invano".
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