Ricordando il Sacco di Prato
Cinquecento anni fa le truppe spagnole di Raimondo de Cardona fecero breccia nelle mura di Prato mettendo a ferro e fuoco la città per giorni, devastandola e derubandola dei suoi averi: il Comune di Prato vuole ricordare quel cruento evento che ha segnato duramente la storia della città con una celebrazione che ripercorrerà i momenti salienti dell’invasione di quel 29 agosto 1512.
E appunto mercoledì 29 agosto alle 9,30 l’Amministrazione comunale depositerà una corona di fiori sulla lapide in via Strozzi in prossimità delle mura di S. Agostino, da dove entrarono gli spagnoli, mentre alle 10,30 nella Cattedrale di S. Stefano sarà celebrata una Messa di suffragio per le tantissime vittime del Sacco.
Nel pomeriggio sarà possibile approfondire la pagina tragica e cruenta della storia della città: alle 17 nella Biblioteca Lazzerini ci sarà infatti la presentazione del libro “29 agosto 1512” di Piero Riccomini, con l’introduzione di Umberto Cecchi, pubblicato a cura dell’Ufficio Cerimoniale del Comune.
L'iniziativa si aggiunge ad un altro importante progetto ispirato allo stesso episodio: per far conoscere al grande pubblico la storia della città, il regista Mirco Rocchi sta girando proprio in questo periodo “La ballata di Prato”, un docu-film sulle note del giallo per raccontare il tragico evento legato alla cacciata dei Medici da Firenze accaduto 500 anni fa. Era infatti la fine dell’agosto 1512 quando le truppe spagnole dirette a Firenze per ripristinare la supremazia della potente famiglia passarono da Prato e, approfittando della debolezza militare della città, la misero a ferro e fuoco, senza risparmiare chiese e luoghi sacri, che furono saccheggiati e profanati. Il film è prodotto dall’associazione culturale Alfier e dalla casa di produzione americana indipendente Dirty Poet Film, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Prato e in collaborazione con il Teatro Metastasio.
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