Centro identificazione in Toscana, Ģinutile e dispendioso senza accordi bilaterali con i Paesi d'origineģ
Il presidente della Commissione consiliare 3 Sicurezza Federico Tosoni della Lega per la Toscana interviene su Centro di identificazione ed espulsione dei clandestini in Toscana, un tema di cui si è tornati a discutere negli ultimi giorni:
«Ho notato in questi giorni sulle cronache locali il ritorno di moda di fine estate 2012, il CIE in Toscana. In tempi di spending review, ritengo i CIE solo un inutile spreco di risorse pubbliche. In troppi si riempiono la bocca con i CIE senza neanche sapere come funzionano. Infatti, se non vengono formalizzati accordi bilaterali con i Paesi d'origine dei migranti per procedere con l'espulsione immediata, non servono a niente. E' noto che spetterebbe all'Europa stipulare accordi permanenti di rimpatrio immediato con le Nazioni d'origine dei clandestini. Tutto qua. E che la macchina dei rimpatri non funzioni come dovrebbe, lo dicono anche i costi di permanenze così lunghe nei CIE. Leggo sui quotidiani nazionali che l’Italia ha speso negli ultimi cinque anni oltre 100 cento milioni di euro per rimpatriare poche migliaia di cittadini stranieri. E ancora di più si prevede di spenderne nei prossimi tre anni. Non ci sono solo i costi sostenuti, anche con fondi europei, per organizzare i voli di espulsione forzata. Per ogni cittadino straniero rimpatriato, lo Stato italiano paga cinque biglietti aerei: quello dello straniero e quelli di andata e ritorno per i due agenti che lo scortano. Il dato è contenuto nel rapporto della Commissione diritti umani del Senato su carceri e centri di trattenimento per migranti senza permesso di soggiorno.
Il tutto per tenere in un limbo migliaia di migranti, lasciati in uno stato di semiabbandono per 18 mesi, nonostante i clamorosi fallimenti di esperienze di “accoglienza” come Lampedusa».
cb
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