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Comune di Prato

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25/09/2012 15:43
Consiglio comunale Consiglio Comunale Oggi la seduta solenne del Consiglio con le massime autorità cittadine

Il Vescovo Gastone Simoni cittadino onorario di Prato

Monsignor Simoni:«Amo questa città e resterò anche cittadino effettivo». Il sindaco Cenni, promotore del conferimento: «Un'onorificenza conquistata sul campo in venti anni, giorno dopo giorno».

Il Consiglio comunale in seduta solenne ha conferito oggi la cittadinanza onoraria di Prato al Vescovo Gastone Simoni, fortemente sostenuta e proposta dal sindaco Roberto Cenni ed approvata all'unanimità da tutti i gruppi consiliari il 29 giugno scorso.

Davanti ad una Sala del Consiglio gremita delle massime autorità civili, militari e religiose della città e con la presenza del Corpo dei Valletti comunali, il sindaco Roberto Cenni ha consegnato a Monsignor Simoni la pergamena con il conferimento della cittadinanza e una preziosa targa ricordo, dono del Comune di Prato.  Con emozione il Vescovo ha ricordato quel 23 febbraio 1992 in cui fece il suo primo ingresso nella Sala del Consiglio comunale come capo della Diocesi pratese: «E' davvero un onore per me - ha detto Simoni - Rimarrò comunque un cittadino effettivo di questa città che tanto amo, perchè non sposterò la residenza, e un membro della sua chiesa. Sono grato al sindaco, alla giunta e al Consiglio comunale di questo omaggio e non cesserò mai di portare Prato nel mio cuore». Nel suo intervento Simoni ha ricordato gli impegni che hanno contraddistinto la sua azione e le sue parole: l'integrazione, "una sfida difficile ma a cui non ci si può sottrarre, nel rispetto delle regole", la difesa della famiglia, la vicinanza e l'aiuto vero a chi ha perso il lavoro, a chi è in difficoltà, ai giovani che non nutrono più speranze per il futuro. «Il vescovo Simoni è stato un grande messaggero e interprete delle istanze dei più deboli - ha affermato il sindaco Cenni - Si è guadagnato questa onorificenza sul campo, giorno dopo giorno in questi venti anni. Da subito si è contraddistinto per la sua fede non solo nel cristiano, ma nell'essere umano, indirizzando la nostra comunità verso un valore importantissimo, il più importante: l'unità di intenti, cercando condivisione e non separazioni per raggiungere obiettivi importanti per il miglioramento della nostra società».

Diversi gli interventi di ringraziamento che si sono avvicendati durante la seduta, aperta dal presidente del Consiglio Maurizio Bettazzi, che ha ricordato anche la figura di Don Eligio Francioni, anello di congiunzione tra il primo vescovo residenziale Fiordelli e il secondo, Simoni, a un anno dalla sua scomparsa. 

«Dal giorno della sua nomina a vescovo di Prato nel lontano 1992 Gastone Simoni ha saputo tessere rapporti di autentica amicizia con un calore che ti trascinava e ti faceva sentire partecipe anche quando avevi espresso opinioni diverse  - ha detto il capogruppo Pdl Roberto Baldi - Ogni uomo e ogni donna, ci ha insegnato Simoni, va rispettato e amato al di là delle sue scelte politiche e al di là delle etnie. Anche per tutte queste peculiarità che il vescovo Simoni, per impegno unanime di questo consesso consiliare, è da oggi nostro concittadino onorario, nella convinzione che continuerà anche per il futuro ad esserci di esempio e di stimolo, in una città che si è troppo appiattita su se stessa e alla quale Simoni ha fornito stimoli nuovi con la sua azione sociale e politica, riproponendo a più riprese il noto invito del pontificale dell'8 settembre: "rialzati Prato" Possiamo e dobbiamo far festa anche in un giorno di pioggia"». Ai ringraziamenti si è unito il capogruppo della Lega Toscana Emilio Paradiso, che ha sottolineato le tante opere concrete di Simoni per aiutare i poveri e le famiglie nella morsa della crisi. Il capogruppo Pd Massimo Carlesi ha ricordato il giorno dell'investitura nella Basilica di San Pietro e quello dell'insediamento di Monsignore, quando venne a salutare il Consiglio comunale pratese: «Da lì è cominciato un cammino di aiuto ai più deboli e di costruzione di una rete in difesa dei poveri e dei bisognosi, attraverso la Caritas e le associazioni cittadine. A questo va aggiunto il costante richiamo di Simoni verso tutte le istituzioni cittadine e le categorie economiche al rispetto di certi valori. Un richiamo che si è fatto più forte in tempo di crisi».

«Un piccolo ma doveroso riconoscimento al vescovo per ciò che ha fatto per la nostra città - ha fatto sapere anche Antonio Longo, capogruppo dell'UdC, che non ha potuto prendere parte alla seduta per impegni precedenti -  È stato un vescovo amico dei pratesi, che ha saputo coordinare con fermezza le istanze pervenutegli sia dal mondo laico che cattolico, come agisce un uomo che giudica fino in fondo cosa siano la missione e la responsabilità cristiana. Un vero esempio per tutti, un uomo da seguire, che rimarrá amico dei pratesi. Il suo lavoro non andrà perduto: i cattolici impegnati in politica, tutti gli uomini che ha incontrato nel suo cammino, sapranno proseguire il percorso che ha cominciato.

«Mons. Gastone Simoni è stato protagonista delle vicende della nostra collettività, facendosi interprete di numerose istanze nei vari avvenimenti in ambito socio-economico che hanno costellato la storia di Prato degli ultimi 20 anni - ha affermato il capogruppo dell'Idv Aurelio Donzella - Soprattutto dobbiamo essergli grati per il suo appello di qualche anno fa, quando chiamò gli imprenditori ad investire nella nostra realtà per fornire concrete risposte alle drammaticità sociali del nostro distretto colpito dalla crisi strutturale, con perdite dei posti di lavoro e conseguente aumento di nuove povertà». 

cb

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