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Comune di Prato

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03/10/2012 16:53
Innovazione Si è aperta oggi al Museo del Tessuto Picnit, vetrina delle aziende di ambito tecnologico ed informatico

Il sindaco Cenni: «Saremo al fianco delle aziende per una nuova prospettiva di sviluppo e lavoro nel settore Ict»

Presentata l'indagine commissionata dal Comune all'Università di Firenze: ne emerge un settore vivace e in crescita, fatto da 500 imprese piccole e medie con 1700 adetti, soprattutto nel settore Ict servizi

Si è aperta oggi pomeriggio al Museo del Tessuto la prima delle tre giornate di Pic Nit (Prato Innovation Communication Network Information Technology), il convegno di confronto e discussione sulle nuove prospettive di sviluppo nel settore ICT (Information Communication Technology) tra istituzioni locali e aziende dei settori manifatturiero, industriale, artigianale, turistico, commerciale, culturale, terziario e tecnologico. L'evento è organizzato dal Comune di Prato (assessorati all'Innovazione di Anna Lisa Nocentini e alle Attività Produttive di Roberto Caverni) in collaborazione con le associazioni di categoria (Unione Industriale, CNA, Confartigianato, Museo del tessuto) con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico, il contributo e il patrocinio di Regione Toscana  e Camera di Commercio di Prato.

L'incontro si è aperto con la presentazione della ricerca sul settore ICT del distretto pratese, "Il cluster Ict pratese", promossa dall'assessorato alle Attività produttive del Comune e realizzata dall'Università di Firenze, a cura di  Alberto Gherardini, ricercatore del Dipartimento Scienza della politica e sociologia, in collaborazione con Marco Betti e Cecilia Manzo. Un indotto molto vivace e in crescita, formato da circa 500 aziende piccole e medie con oltre 1.700 addetti, soprattutto nel settore Ict-servizi, nato negli ultimi anni come costola di supporto del tessile praticamente in un "vuoto istituzionale" - come ha rilevato la ricerca - che continua a produrre impresa e lavoro. Tra le ragioni che hanno favorito l'insediamento di aziende la posizioone geografica centrale nella piana, la banda larga estesa in quasi tutto il territorio e il ricchissimo know-how del tessile. Alcune sono specializzate in produzioni di nicchia e rappresentano per questo aziende leader in Italia e non solo.  Insomma, una nuova frontiera di sviluppo e di opportunità per Prato che il Comune ha adesso deciso di promuovere e facilitare, come ha evidenziato il sindaco Roberto Cenni nella tavola rotonda che è seguita alla presentazione del report: «Vogliamo creare un terreno fertile per lo sviluppo di nuove iniziative - ha detto il sindaco nel suo intervento - Quella rappresentata dal settore Ict è una grande opportunità per Prato, oltre al tessile e di supporto ad esso e non solo, e il Comune ha il dovere di fare da sponda alle imprese per la nascita di un fiorente polo tecnologico. La ricerca dell'Università di Firenze è stata utile anche ad indicare la direzione da seguire per i progetti e i servizi che l'Amministrazione comunale può fornire per andare incontro alle esigenze di queste aziende».

Al dibattito,  coordinato da Umberto Cecchi, giornalista e presidente della Fondazione Teatro Metastasio, hanno partecipato anche la dirigente del settore Innovazione della Regione Toscana Angelita Luciani,  Carlo Longo, presidente Camera di Commercio di Prato, Francesca Fani, vicepresidente Unione industriali Pratese, Anselmo Potenza, presidente CNA Artigianato Pratese e Luca Giusti, presidente Confartigianato Imprese Prato.

All'interno dell'area metropolitana, Prato ha assunto un ruolo importante per la nascita e la crescita dell'Ict. Gli imprenditori dell'area pratese sono più giovani dei colleghi metropolitani: ben il 65,8% è al di sotto dei quarant’anni. Si tratta soprattutto di uomini (87,8%), in prevalenza di diplomati (36,6%) in discipline tecnico-commerciali o tecnico-industriali. I laureati si attestano invece al 29,3% dell'insieme. Tra questi prevalgono i laureati in ingegneria industriale e dell’informazione (55,6%) che hanno ottenuto il titolo di studio in università toscane (il 66,7% a Firenze e il 33,3% a Pisa).

Le imprese svolgono prevalentemente attività di sviluppo software e piattaforme Erp, amministrazione di siti, data base e contenuti, applicazioni per

Per consolidare il cluster e andare oltre al vuoto istitruzionale, il report dell'Università suggerisce, tra le diverse soluzioni, interventi sul credito, soprattutto per le piccole imprese che sono allo start up, iniziative per la formazione, un valore che richiede un forte appoggio pubblico, la digitalizzazione e l'informatizzazione della città, il sostegno dell'Ict dedicato al tessile e l'internazionalizzazione del suo mercato.

Domani giovedì 4 ottobre, a partire dalle 10 e fino alle 17.45, si parlerà appunto di:  
  • L'ICT per il tessile
  • L'ICT per la cultura, il turismo, il commercio e l'eGovernment
  • Open source e Cloud Computing come opportunità per le imprese
  • Investimenti ICT della PA locale - L'agenda digitaleItaliana - il Pre-Commercial Procurement.

cb

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