Sigilli a una casa di appuntamneti in via S.Antonio
Dopo il blitz del 20 settembre scorso in via Sant’Antonio, quando la Polizia Municipale sequestrò un terra tetto utilizzato come casa di appuntamenti, nella mattinata di ieri il personale di Piazza Macelli ha eseguito un ulteriore intervento nella zona di piazza Mercatale, sequestrando una seconda casa a luci rosse.
L’operazione si è svolta a seguito degli elementi emersi durante i numerosi servizi di controllo antidegrado nella piazza, che durano ormai da oltre due mesi. Il “Regolamento di Polizia Urbana – Norme per la civile convivenza in città”, entrato in vigore il primo di ottobre, affronta il tema della prostituzione su suolo pubblico, in quanto attività che offende la pubblica decenza.
"Come avevamo già promesso dopo l’intervento effettuato in via S. Antonio - ha affermato l'assessore alla Sicurezza Aldo Milone - i controlli sarebbero proseguiti e avrebbero toccato gli immobili al cui interno si svolge l’attività di prostituzione, e così è stato. E’ bene ribadire, come detto molte volte, che poiché il reato di prostituzione non è previsto dal codice penale l’attività di contrasto a questo tipo di fenomeno è rivolta verso il luogo dove si svolge. Questo secondo sequestro sta dimostrando l’efficacia dell’attività della Polizia municipale e le indagini che si stanno svolgendo anche nei confronti dei proprietari degli immobili stanno portando buoni risultati, inoltre siamo stati informati anche che alcuni appartamenti in zona dopo il sequestro di ieri sono stati lasciati dalle prostitute cinesi. Colgo l’occasione per rivolgere un sentito plauso alla Polizia municipale per il lavoro di indagine che stanno mettendo in atto e anche per i buoni risultati conseguiti, e naturalmente tengo a ribadirlo, l’attività continuerà anche nei prossimi giorni, con la speranza che almeno nelle zone centrali, o comunque dove è possibile incidere, si possa eliminare questo fenomeno della prostituzione e il degrado che si crea intorno a questa attività”.
In questo caso, l’attività era esercitata all’interno di una abitazione e, agenti e ufficiali del Distretto Centro e della Unità Commerciale, si sono appostati in incognito per il controllo. Dagli accertamenti è emerso che l’appartamento, di proprietà di una pratese, era utilizzato da donne cinesi per prestazioni sessuali a pagamento.
Analogamente all’intervento di due settimane fa, la Polizia municipale ha trovato all’interno dell’immobile una cittadina cinese risultata poi irregolare sul territorio nazionale.
Le attrezzature ed i locali sono stati sequestrati, mentre le posizioni dell’affittuario e della proprietà sono attualmente al vaglio degli investigatori.
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