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Comune di Prato

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08/10/2012 10:58
Nocentini Censimento Con il 98,47% Prato tra le città ha il record nazionale dei questionari consegnati

Censimento, Prato tra le prime 9 città in Italia a pubblicare i dati provvisori

Ne emerge un quadro tra luci ed ombre: la città cresce ed è giovane, ma oltre 8.000 non risultano all'anagrafe e 2.600 sono analfabeti (per lo più stranieri). A novembre un convegno con Istat per approfondire i dati e gli aspetti socio-economici

A distanza di pochi mesi dalla chiusura delle operazioni di censimento (il 31 maggio), la città di Prato è fra le prime nove città in Italia a rendere noti i risultati provvisori del 15° Censimento Generale della popolazione: l’Istat ha permesso infatti la diffusione anticipata dei primi dati alle 9 città  che hanno effettuato il data entry dei questionari cartacei. Oltre a Prato figurano Trieste, Reggio Emilia, Perugia, Cagliari, Firenze, Messina, Livorno e Treviso.

Entro la fine del 2012 l’Istat pubblicherà la popolazione legale per tutti i comuni italiani ed  è probabile che emergeranno delle differenze rispetto ai dati provvisori, che non hanno ancora subito trattamenti di revisione. Comunque, già da questi risultano evidenti le dinamiche demografiche in atto.

Ne emerge una fotografia della città tra luci ed ombre rispetto al censimento del 2001: i numeri sono stati illustrati stamattina dall'assessore comunale ai Servizi Demografici, alla Statistica e all'Innovazione Anna Lisa Nocentini, affiancata dalla responsabile del Servizio Valentina Pacini, Sandra Carmagnini responsabile dell'Ufficio Censimento e Alessandra Belluomini della Statistica: «Tra le città Prato detiene la percentuale più alta di questionari riconsegnati - dice l'assessore Nocentini - Siamo infatti al 98,47% rispetto all'anagrafe, un dato altissimo, frutto soprattutto del lavoro capillare svolto per mesi sul territorio dai nostri facilitatori e dai nostri uffici».

I cittadini residenti nel Comune di Prato sono  13.447 unità in più rispetto al 2001, per un totale di 185.946 (20.239 unità in più rispetto al 1991). G li stranieri sono cresciuti di 27.273 unità in 20 anni e rappresentano il  15,37% della popolazione totale. A ottobre 2011 erano temporaneamente presenti a Prato 8.333  cittadini non iscritti in anagrafe ma che vivono e lavorano a Prato: praticamente una cittadina intera all'interno della città che però non risulta nelle liste dell'anagrafe  e che comunque usufruisce dei servizi del territorio (scuola, sanità, trasporti ecc.). Questo ed altri aspetti saranno oggetto di un convegno organizzato dall'assessorato insieme all'Istat a novembre: «Questo è un dato importante su cui riflettere - spiega l'assessore - perchè non si tratta di clandestini, ma di persone iscritte nelle liste anagrafiche praticamente di ogni parte d'Italia, ma che che vivono nel nostro territorio. Questo significa dover organizzare e bilanciare i servizi pubblici - e quindi le risorse impiegate -  dovendo fare i conti con questo problema. Questo aspetto e altri, come ad esempio il lavoro, i settori in crescita a Prato e il grado di scolarizzazione, meritano un approfondimento e per questo organizzeremo un convegno di carattere nazionale con l'Istat a novembre».  

La famiglia si "restringe": aumentano i nuclei familiari con un solo componente (da 12.470 del 2001 a 18.559) e il  numero medio dei membri per famiglia è sceso da 2,7 a 2,5.

La popolazione è meno vecchia: l’aumento delle fasce di età giovanissime e l'alto numeto di nascite hanno contrastato l’aumento di alcune fasce di età più anziane.  Si vive di più: c’è un incremento della popolazione nelle fasce di età più anziane, soprattutto gli ultra ottantacinquenni e l a classe di età più numerosa è passata da 35-39 a 40-44 e l ’età media della popolazione è 43,13 anni (41,58 per i maschi e 44,58 per le femmine).

Rispetto alla condizione professionale, gli occupati (con riferimento alla popolazione attiva 15 – 64 anni) sono 78.760: «Un numero sicuramente alto e quindi positivo: su questo fronte vogliamo capire quali settori sono in crescita e quindi quali possono significare sbocchi occupazionali oltre al settore trainante del tessile - aggiunge l'assessore - Rispetto a 10 anni fa sicuramente la città sotto questo aspetto è molto cambiata e vogliamo capire come si è evoluta e come si evolverà».

  Nel 2011 le persone in cerca di lavoro erano 9.112. I lavoratori che stanno uscendo dal ciclo produttivo sono più numerosi di quelli che stanno entrando. Quelli più anziani sono sempre più numerosi rispetto a quelli più giovani.  Aumentano progressivamente le persone non più in età lavorativa rispetto a quelle in età lavorativa.  Il tasso di disoccupazione è pari al 10,13%, più alto dell’1,23 rispetto al dato nazionale (Indagine Istat sulle forze lavoro 2011)

Un elemento preoccupante, come ha evidenziato l'assessore Nocentini, è che s ono  2.637 le persone, con 6 o più anni, che non sono capaci di leggere e scrivere a Prato nel 2011 (1,52% delle popolazione.  Il dato è da attribuire alla massiccia presenza di cittadini stranieri; il dato nazionale riferito ai cittadini italiani è 0,99).  Le persone che non possiedono un titolo di studio sono invece l’8,90% della popolazione con 6 anni o più. Un dato che preoccupa ancora di più se si aggiunge che la distribuzione del titolo di studio a Prato nel 2011 è molto simile a quella di 10 anni prima a livello nazionale. 

I dati sono consultabili sul sito “Prato conta”

a cura dell’Ufficio Statistica e Censimento:

http://statistica.comune.prato.it/censimenti

cb

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