Rom di viale Marconi, le puntualizzazioni dell'assessore Dante Mondanelli
In merito ad una notizia apparso sulla stampa locale, relativamente alla protesta di cittadini Rom presenti su Viale Marconi, che esplicita anche un appello all'assessore alle Politiche sociali Dante Mondanelli, il medesimo assessore dichiara quanto segue:
"Relativamente a quanto sostenuto dal Sig. Zunisi si fa presente che lo stesso è stato querelato da terzi per “sottrazione di documenti, diffamazione ed appropriazione indebita di documento di Iscrizione all’associzione Nomadi Toscana”, depositata presso la Procura di Firenze nell'ottobre del 2010 e pertanto non vi sono presupposti per l’interlocuzione Istituzionale.
Inoltre, la famiglia Amhetovic è conosciuta e, di conseguenza seguita, da molti anni dai nostri servizi sociali territoriali. In Viale Marconi l’unica area attrezzata è quella occupata dai Cittadini di etnia Sinta, dove per qualche anno ha vissuto anche il nucleo familiare Amethovic, da dove furono anni fa allontanati per problemi di convivenza.
Per altro sono numerosi e ampiamente documentati gli attuati interventi dall’Amministrazione Comunale per facilitare l'integrazione scolastica e lavorativa dei membri della famiglia, tanto che due figli della sig.ra Djula risiedono in abitazioni di loro proprietà.
Attualmente la sig.ra Djula e la figlia Patrizia con figli occcupano abusivamente un’area verde adiacente l’area attrezzata per le famiglie di origine nomade del Campo di viale Marconi e non sono “nel campo”. Nonostante siano state fatte, nel tempo, numerose proposte di sistemazione alloggiativa, queste sono state puntualmente rifiutate. In particolare sono state prospettate soluzioni di inserimento sia presso strutture della Caritas del territorio Pratese che fiorentino, per la sig.ra Djula anche in considerazione dell’età e dello stato di salute.
In ultimo si era reso disponibile il figlio Alessandro ad accogliere la propria madre. Anche questa soluzione è stata rifiutata.
Ogni giorno ricevo appelli da tanti cittadini per l’assegnazione di alloggi popolari. Abbiamo 1600 domande, 120 famiglie in emergenza alloggiativa e non è nella disponibilità dell’assessore promettere “un assegnazione” al di fuori delle regolari graduatorie di inserimento.
Siamo come sempre disponibili a incontrare nuovamente le famiglie in oggetto ma debbono accettare le condizioni di sistemazione prospettate dall’amministrazione. Non arrivare con l’unica pretesa di avere assegnata una casa. Questo, semplicemente, non è né possibile né giusto nei confronti di tutti gli altri cittadini in difficoltà, italiani o stranieri che siano".
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