Una tesi per Prato, i vincitori
Selezionati i cinque vincitori del concorso “Una tesi per Prato” , promosso dagli assessorati alla Cultura ed all’Università e realizzato con la collaborazione della Camerata strumentale e dei teatri Metastasio e Politeama che hanno messo a disposizione i premi. Scopo dell’iniziativa è valorizzare i giovani neolaureati che hanno discusso tesi sulla storia, l’arte, la cultura e l’architettura della nostra città. Questi nell’ordine di merito i vincitori: Edoardo Nardin, Chiara Mannocci, Francesca Vestri, Silvia Bisori, Roberta Signorini.
Al primo classificato saranno dati in omaggio due abbonamenti per la prossima stagione concertistica della Camerata, la seconda riceverà due abbonamenti per la stagione teatrale 2012/2013 del Metastasio e la terza due abbonamenti per la stagione 2012/2013 del Politeama. Inoltre, ai primi cinque classificati, verrà donata una copia di Prato: storia di una città, opera in sei tomi curata dallo storico Fernand Braudel che ripercorre la storia della nostra città dalle origini fino al Novecento. La premiazione si terrà il 25 ottobre alle 21 nella sale conferenze della biblioteca Lazzerini, nel corso della programmazione di Un autunno da sfogliare.
“Questo bando è stato pensato per dare un forte segnale di attenzione ai giovani – commentano gli assessori Anna Beltrame e Rita Pieri – e valorizzare i lavori che esprimono l’estro, l’originalità e l’intraprendenza delle nuove generazioni rappresenta un incoraggiamento ed uno sguardo rivolto al futuro”.
Le tesi vincitrici sono state giudicate particolarmente meritevoli oltre che per il rigore della ricerca, anche per l’aspetto innovativo e concreto. In particolare le prime tre classificate si sono distinte per lo spessore dei contenuti. Edoardo Nardin, vincitore del primo premio, ha presentato un lavoro interessantissimo su Cultura, società e ricchezza. Verso un approccio manageriale nella gestione delle fonti di finanziamento, incentrato sul recupero dell’ex chiesa di S. Giovanni Gerosolimitano (uno degli edifici più antichi di Prato) per trasformarlo in un centro polifunzionale. Una ricerca che non si presenta semplicemente come studio conclusivo di un ciclo, ma come punto di partenza per un progetto da concretizzare, quindi un ponte tra il percorso accademico ed il mondo del lavoro. Chiara Mannocci, seconda classificata, con la sua tesi su Le mosche di Malaparte, effettua un’analisi comparatistica della simbologia delle mosche nella letteratura europea del ‘900. La ricerca trae origine dagli scritti di Curzio Malaparte per poi concentrarsi sui sentimenti collettivi che hanno caratterizzato un’epoca. Un lavoro che, oltre al suo valore critico-letterario, presenta un originale risvolto sociologico. Francesca Vestri, terza classificata, ha presentato una tesi dal titolo L’utilizzo della scheda CF del Progetto Atlante nella seconda cinta muraria della città di Prato (secc. Metà XII – inizio XIV): una lettura archeologica. Un interessante lavoro che si inserisce bene nel dibattito attuale sul recupero e la valorizzazione delle mura della città.
La Commissione giudicatrice era composta dai dirigenti del Comune Franco Neri ed Antonio Avitabile e delle dipendenti dell’assessorato alla Cultura Tiziana Becheri e Maria Rosaria Colagrossi.
Condividi su: