Le tesi su Prato, la premiazione
Ieri sera si è svolta in Lazzerini la premiazione dei cinque vincitori del concorso “Una Tesi per Prato”, promosso dagli assessorati alla Cultura ed all’Università e realizzato con la collaborazione della Camerata strumentale e dei teatri Metastasio e Politeama che hanno messo a disposizione i premi.
Durante la serata sono stati presentati i lavori dei cinque neolaureati ed i primi tre classificati, con grande piacere del numeroso pubblico presente in sala, hanno descritto il loro percorso di ricerca evidenziando la passione ed il forte coinvolgimento per l’oggetto di studio.
Il primo classificato, Edoardo Nardin, ha illustrato una tesi di grande valore creativo, incentrata sulla proposta di recupero della chiesa di S. Giovanni Gerosolimitano (alle spalle del Castello dell’Imperatore) per renderla un centro culturale polivalente, soffermandosi, con una particolare attenzione, sulla questione della ricerca dei finanziamenti pubblici e privati necessari a rendere attuabile questo notevole progetto che sta cercando di realizzare insieme ad un intraprendente gruppo di giovani. La vincitrice del secondo premio, Chiara Mannocci, dando prova di una grande capacità espositiva, ha illustrato la sua ricerca su un aspetto insolito dell’opera di Malaparte: l’uso della simbologia della mosca, intesa come espressione di una società massificata e decadente. Infine, con la voce rotta dall’emozione, Francesca Vestri, terza classificata, ha descritto il suo studio archeologico sulla cinta muraria medievale della città, fornendo al pubblico anche qualche aneddoto curioso che ha caratterizzato la fase della ricerca.
Ai primi cinque classificati è stata donata una copia di Prato: storia di una città, opera in sei tomi curata dallo storico Fernand Braudel che ripercorre la storia della nostra città dalle origini fino al Novecento
Condividi su: