Irreperibile, girava in Porsche: auto sequestrata
Da tempo la Polizia municipale teneva d’occhio una cittadina cinese, dichiarata irreperibile da più di due anni dal comune del nord dove aveva richiesto la residenza, ma che era riuscita ad acquistare in leasing una lussuosa Porsche Cayman bianca, con interni in pelle pregiata.
Ieri pomeriggio due agenti del reparto moto che si stavano recando al lavoro a bordo del’auto privata di uno dei due hanno notato l'auto circolare in viale L. da Vinci nei pressi del casello di Prato Ovest.
"Questo è un nuovo filone che La Polizia municipale sta portando avanti e che riveste anche una particolare importanza soprattutto per le conseguenze che potrebbero derivare in caso di infrazioni gravi al codice della strada - afferma l'assessore alla Sicurezza Aldo Milone -. Devo dire che è anche la punta dell'iceberg di un fenomeno che si sta diffondendo in quanto non è l'unico caso riscontrato ma sono stati diversi i soggetti i quali,attraverso l'autocertificazione, hanno fornito falsi dati sulla residenza, fenomeno presente soprattutto nella comunità cinese. La stessa titolare dell'auto, tra l'altro, aveva una ditta di confezioni, chiusa dopo i soliti due anni con la solita tecnica del "mordi e fuggi" e con un reddito da "pensione sociale", e alla locale Camera di Commercio aveva dato il medesimo indirizzo anagrafico falso. Anche in questo caso purtroppo manca la verifica a campione da parte dell'ente o quantomeno un incrocio dei dati con il nostro ufficio anagrafe. I casi di false residenze fornite dai confezionisti cinesi alla Camera di Commercio, riscontrati dalla Polizia Municipale durante i controlli con il gruppo interforze, sono, anche in questo caso, in numero considerevole. Purtroppo questo è un problema che andrebbe affrontato in sede legislativa perchè il metodo dell'autocertificazione, quando viene meno il controllo a campione sulle medesime, può creare situazioni che possono provocare danni irreparabili nel campo del codice della strada e anche in quello economico e forse fiscale in quanto il soggetto difficilmente diventa reperibile. Un plauso va agli agenti che fuori servizio hanno individuato l'auto in questione già segnalata da tempo."Nonostante il tentativo di elusione da parte del conducente, nipote della proprietaria, l’auto è stata seguita mentre gli agenti richiedevano l’intervento dei colleghi per intercettare il veicolo, che infine è stato fermato da un’autopattuglia.
Veicolo, conducente e passeggero sono stati scortati per gli accertamenti di rito al Comando di piazza Macelli, raggiunti poco dopo dalla locataria della Porsche, W.X. cittadina cinese di 50 anni, na cui è stato contestato il reato di falso per aver autocertificato una residenza a Prato del tutto inesistente, al fine di consentire l’immatricolazione.
Interrogando gli archivi del PRA e della Motorizzazione, infatti, l’auto risultava intestata alla donna, ma ad un indirizzo di Prato in cui lei non aveva mai acquisito la residenza, con conseguente impossibilità di rintraccio sia per la notifica di infrazioni al codice della strada, sia per qualsiasi altro motivo si avesse necessità di trovare il proprietario. Anche la Camera di Commercio, dove la cittadina cinese aveva registrato una ditta denunciando la residenza fittizia, stava tentando di rintracciarla.
Il bolide è stato sequestrato e trasportato in depositeria, in attesa della cancellazione dei dati fasulli dagli archivi nazionali dei veicoli. L’episodio evidenzia purtroppo i problemi che si possono verificare quando le norme sulla semplificazione amministrativa e l’autocertificazione vengono utilizzate scorrettamente e la necessità che le amministrazioni pubbliche attivino serie attività di verifica dei dati che vengono così forniti, anche mettendo in comune ed incrociando le banche dati di cui possono disporre.
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