Lettera aperta al Vescovo Franco Agostinelli
A causa della sua assenza lo scorso giovedì 29 novembre, in occasione della visita del nuovo Vescovo Franco Agostinelli al consiglio comunale, il capogruppo del Pdl Roberto Baldi ha inviato la seguente lettera aperta:
"La mia assenza forzata per viaggio all’estero dal consiglio comunale in cui lei è gentilmente intervenuto, m’induce, monsignor Agostinelli, a indirizzarle questa lettera aperta, per dichiararle la fiduciosa attesa con cui la città si accinge a vivere la sua missione nella nostra città, con lo stesso calore testimoniatole dai suoi fedeli presenti alla nuova investitura, nell’impegno congiunto di orientare l'ethos della nostra azione verso una doverosa sensibilità sia al coraggio dell’imprenditore, sia alla sofferenza dei poveri, ognuno in diversa maniera bisognoso di attenzione e di aiuto.
Fra le sue espressioni di saluto in consiglio comunale, ci piace sottolineare il riferimento alla politica come moderna forma della carità, da cui non possiamo prescindere. “Dobbiamo essere protagonisti del nostro presente e del nostro domani, verso l'obiettivo comune che deve essere il bene delle persone. Prato può diventare il laboratorio di una società diversa” ci ricordava ancora lei.
Già il suo predecessore monsignor Simoni ci ha insegnato che i segni più positivi del proprio magistero sono stati improntati alla causa della solidarietà e del lavoro. Tutto questo acquista particolare valore se riusciremo a non confondere il pensiero e l’autentico convincimento di ognuno di noi con la convinzione fanatica e con le reazioni emotive; evitando l’immediata e precipitosa traduzione di valori cristiani, a cui fermamente crediamo, in intollerabili forme di tipo integristico
A lei e a tutti noi, l’augurio di riconoscersi nei fatti del domani e nelle esperienze di vita che, come lei ha eccellentemente sottolineato nel suo discorso in consiglio comunale, “non è cerimonia, è più spesso prosa”. La si misura dalle opere, oltre che dalle parole.
A Prato viviamo momenti tormentati, ma non esiste notte tanto lunga che impedisca al sole di risorgere. Con la sua guida certa e sicura, così come si è dimostrata negli anni di magistero ecclesiale finora svolti, e con la nostra modesta ma sincera collaborazione, speriamo di poter restituire a questa città certezza nel domani e ospitalità piena se ce ne sono i presupposti pratici e se si viene qua per lavorare legalmente, per inserirsi a pieno titolo nella società, rispettandone leggi e cultura, contemperando le ragioni dell’accoglienza con quelle della legalità; le ragioni della solidarietà con quelle della sicurezza in conformità ai principi di civiltà e rispetto per la dignità di chi è ospitante e di chi è ospitato, tenendo doverosamente conto dei nostri limiti ricettivi in termini di offerta di lavoro".
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