"Difendere Prato, a tutti i costi da un sistema da rottamare"
A seguito dell'articolo "Le promesse del 2008 e la vittoria del partito antiabolizione", pubblicato a firma di Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, il sindaco Roberto Cenni ha inviato una lettera alla redazione del quotidiano milanese. Segue il testo integrale:
"Egr. Dott. Rizzo, In risposta a quanto contenuto nel suo articolo di oggi sul Corriere della Sera tengo a precisare che ho protestato così come ho fatto contro l'approvazione del decreto sul riordino delle province proprio perché sono favorevole alla completa abolizione di tutte le province e perché l’annessione del Comune di Prato alla città metropolitana di Firenze provoca, come da decreto, una sensibile perdita di sovranità sul nostro territorio in favore della città metropolitana stessa. Come certamente lei saprà, infatti, "Alla città metropolitana sono attribuite le funzioni di: pianificazione territoriale generale e delle reti infrastrutturali; strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, nonché organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano; mobilità e viabilità; promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale. Restano ferme le funzioni di programmazione e di coordinamento delle Regioni”. Pertanto, il Comune di Prato che conta 190mila abitanti, di cui 30mila immigrati regolari ai quali vanno aggiunti circa 20mila clandestini, che vive una crisi che ha dimezzato la forza occupazionale del suo distretto tessile, in ragione del fatto di essere accorpato alla città metropolitana di Firenze, viene anche espropriato della titolarità ad intervenire – un campo su tutti – sull’urbanistica del proprio territorio perché questa sarà decisa dal sindaco metropolitano di Firenze.
Ribadisco che le Province dovevano essere cancellate tutte, passando le loro funzioni in parte ai Comuni e in parte alle Regioni. Quello sarebbe stato un risparmio reale. Inoltre ritengo profondamente sbagliato di far diventare la città di Prato un municipio di Firenze dove questa, come città metropolitana, deciderà la nostra urbanistica, la nostra mobilità, le nostre scelte in campo di politica economica. Perché è questo il destino dei comuni, stante così il provvedimento di legge, che vengono assorbiti da una città metropolitana. Senza pensare ai rischi di veder impoverite le risorse umane di Questura, Prefettura, Guardia di Finanza e Carabinieri, perdendo lo status di Provincia. Quindi la difesa non è delle poltrone, mai troppe quelle che vengono tolte in uno Stato burocrate e saturo di doppioni e lentezze. Un sistema questo questo da rottamamare e dal quale difendersi a tutti i costi.
Forse, nonostante le ripetute volte che spiegato ai media queste ragioni, lei non era sufficientemente informato circa i contenuti della protesta che da Sindaco della mia città ho fatto e rivendico, fermandosi all’apparenza e – mi dispiace – non comprendendo né le ragioni né le finalità del mio gesto. La Saluto Cordialmente, Roberto Cenni - Sindaco di Prato".
mc
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