Sequestrato immobile con 13 ditte di confezioni
Sospesa l'attività di 13 ditte di confezioni, sequestrati 226 macchinari, rimosse 17 bombole di gpl per la messa in sicurezza e elevate sanzioni per circa 30 mila euro.
Questi i numeri complessivi dell'ispezione realizzata dalla Polizia municipale all'interno di un complesso immobiliare a Coiano, ex sede di uno storico lanificio pratese, che si sviluppa su due piani per oltre 4000 metri quadrati.
"Questo maxicontrollo - afferma l'assessore alla Sicurezza e alla Polizia municipale Aldo Milone - dimostra ancora una volta che il distretto parallelo, composto dalla comunità cinese, non intende assolutamente operare secondo le vigenti leggi dello Stato. Pertanto credo che non ci sia altra strada se non continuare in maniera imperterrita questo tipo di attività che, tra l'altro, sta portando discrete risorse economiche nelle casse del Comune. Per fine anno è previsto un incasso di circa 400 mila euro dai sequestri dei macchinari. Inoltre l'attività di monitoraggio sugli immobili sottoposti a ordinanza di inagibilità del sindaco che viene svolta dal nucleo edilizia della Polizia Municipale e che ha portato a questo blitz, porta a colpire anche i proprietari che, anche se per ora i casi sono pochissimi, cercano di affittare nonostante il provvedimento. Mi auguro e spero che questo serva da monito per altri i cui immobili sono sottoposti ad ordinanza sindacale di inagibilità".
Il fabbricato era già stato oggetto di accertamenti a seguito dei quali il sindaco aveva emesso ordinanza di inagibilità notificata ai proprietari dell'immobile ed ai conduttori dell'epoca. Recentemente, a seguito dei controlli sul territorio, la Polizia municipale ha accertato che i locali venivano ancora utilizzati nonostante l'ordinanza. Erano stati nuovamente affittati a ditte di confezioni gestite da imprenditori cinesi che all'interno avevano, nella quasi totalità dei casi, realizzato strutture utilizzate ad uso abitativo. E' scattato quindi il sequestro dei locali per gli abusi edilizi realizzati e la mancata ottemperanza all'Ordinanza Sindacale che disponeva l'immediata cessazione dell'utilizzo e lo sgombero di tutti i locali fino al ripristino delle condizioni di igiene e salubrità dei luoghi.
L'immobile è apparso fatiscente con infiltrazioni dalla copertura, intonaco scrostato, muffa e condensa alle pareti; pessime le condizioni di manutenzione con impianti elettrici ed idro-sanitari carenti dal punto di vista della sicurezza e dell'igiene. Sostanzialmentesono state riscontrate le stesse condizioni dell'accertamento precedente con il semplice alternarsi del nominativo delle ditte conduttrici.
La proprietà dell'immobile, sempre appartenente allo storico lanificio i cui soci da lanieri sono divenuti immobiliaristi, è stata deferita all'Autorità Giudiziaria per mancato rispetto dell'ordine imposto dal sindaco mentre i conduttori sono stati denunciati per gli abusi edilizi realizzati e il mancato rispetto delle condizioni di igiene e sicurezza per i lavoratori.
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