Sequestrato il capannone da cui precipitò il bimbo cinese
Nella mattinata di ieri l’unità Operativa Edilizia e Contrasto al Degrado Urbano della Polizia municipale ha provveduto ad eseguire un nuovo accesso e sequestrare il capannone di via Pasquinelli da cui lo scorso 29 dicembre cadde un bimbo cinese di 4 anni. L'intervento è stato realizzato in sinergia tra Carabinieri, Polizia Municipale ed Asl.
"L'episodio in questione deve far riflettere sul fatto che spesso questi bambini vengono trascurati dai loro genitori intenti a lavorare - afferma l'assessore alla Sicurezza Aldo Milone - . In altre circostanze negli stessi capannoni il gruppo interforze si è trovato davanti a scene raccapriccianti: bambini che maneggiavano, senza la dovuta sorveglianza, strumenti di lavoro che potevano provocare seri danni. Ecco perché ritengo, e lo ribadisco ancora una volta, indispensabile il lavoro che svolge il gruppo interforze, cui va il mio più sentito ringraziamento, il quale oltre a combattere l'illegalità, in molti casi fa anche opera di prevenzione per evitare il ripetersi di episodi, anche se non simili a quello in questione, ma sicuramente pericolosi per l'incolumità dei bambini che spesso si trovano all'interno dei capannoni".
L’ispezione, condotta da parte del personale di piazza Macelli, ha evidenziato violazioni urbanistico edilizie con la trasformazione da opificio a abitazione di parte dell’immobile dal quale era caduto il figlio di una coppia che abitava nei locali del capannone. Per questo motivo sono stati sequestrati i macchinari presenti, a causa dell’uso promiscuo abitativo/produttivo, casistica ulteriormente prevista come violazione amministrativa dal Nuovo Regolamento di polizia Urbana.
L’immobile è poi risultato indebitamente frazionato da parte della proprietà italiana in due distinti fondi, motivo per cui tutto il complesso è stato sequestrato per diverse ipotesi di reato, ascrivibili sia al titolare della stireria che alla proprietà italiana.
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