"Rossi visiti le aziende del distretto parallelo, con i topi nelle cucine, radicate a Prato grazie ai silenzi del centrosinistra"
Di seguito la dichiarazione dell'assessore alla Sicurezza, Aldo Milone:
"Dopo il caso del primo pentito cinese, tra l'altro clandestino, che ha avuto la forza di denunciare i suoi datori di lavoro, non si può che avvalorare ancora di più la scelta di questa giunta nell'insistere sulla lotta all'illegalità. Proprio ieri mentre la stampa si occupava del caso, il gruppo interforze procedeva a chiudere 6 aziende cinesi per violazioni di diverse disposizioni di leggi, tra cui anche lo sfruttamento di clandestini.
Ho letto l'intervento del neo deputato Gelli del Pd che affermava che il suo partito ha sempre cercato di combattere l'illegalità attraverso il diritto di cittadinanza, l'integrazione e le solite parole al vento che per più di 20 anni sono state le ricette del centrosinistra e non hanno mai prodotto alcun risultato utile ai cittadini pratesi. Al contrario della giunta Cenni che per la prima volta in questa città si è fatta carico di sollevare e affrontare seriamente il problema. Perché fin quando non si toglierà il peso di questa convivenza, che per troppi anni ha gravato solo sulle spalle dei pratesi, la parola integrazione resterà solo una bella scatola vuota, di quelle che i politici del centrosinistra usano per empirsi la bocca senza muovere un dito nel concreto.
Vorrei inoltre rivolgermi al Governatore Rossi, visto che qualche giorno fa ha visitato l'azienda Giupel dell'imprenditore cinese Giulin, ormai da anni unico iscritto all'Unione Industriale, e ha dichiarato che il modello cinese è da prendere come esempio. Se proprio vuole conoscere tutto il modello cinese, caro Presidente Rossi, basta che lo domandi e mi rendo disponibile in prima persona a farle da Cicerone, per rendersi conto "de visu" delle condizioni di lavoro in cui operano e vivono i lavoratori clandestini e non. La voglio invitare pubblicamente a partecipare a qualche controllo del Gruppo Interforze. Sono curioso di verificare la sua disponibilità ad accettare l'invito. Temo tuttavia lo declinerà. Anche perché è fin troppo comodo recarsi da Giulin e non in una qualsiasi delle migliaia di ditte del distretto parallelo, cresciute nella più totale illegalità grazie agli occhi della sinistra foderati di prosciutto, dove si potrebbero trovare topi banchettare con gli operai-schiavi di quel diabolico sistema. Per quanto riguarda il Pd locale, per farlo intervenire sul tema, credo sia necessario rivolgersi ad un ottimo magistrato, perché somiglia a quell'imputato che appena viene interrogato risponde "non ho nulla da dichiarare" oppure "non parlo se non in presenza del mio avvocato".
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