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Comune di Prato

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15/04/2013 10:41
Ciardi Circoscrizioni Sabato 20 aprile, ore 9, salone consiliare di palazzo comunale

Est, convegno "Udire le voci, storie di vita aspetti clinici e fenomeni spirituali"

Prato con le esperienze di auto aiuto psichiatrico, iniziate a fine anni 80, è stato un crocevia importante per il movimento degli utenti, sia a livello nazionale che internazionale

Si terrà sabato 20 aprile alle 9, in salone consiliare, il convegno, organizzato dalla Circoscrizione Est con il patrocinio del Comune di Prato "Udire le voci, storie di vita aspetti clinici e fenomeni spirituali". Il convegno sarà aperto dal presidente della Circoscrizione Est Alessandro Ciardi a cui seguiranno i saluti dell'assessore alla Salute Dante Mondanelli. Seguiranno interventi di esperti e addetti ai lavori. 

Prato con le esperienze di auto aiuto psichiatrico, iniziate a fine anni 80, è stato un crocevia importante per il movimento degli utenti, sia a livello nazionale che internazionale. Anche Intervoice, la rete internazionale degli uditori di voci, ha fatto tappa più volte a Prato.

Sulla scia di tali esperienze l’AISMe nel 1998 ha dato vita alle attività del gruppo uditori di voci (il primo del suo genere in Italia) con l’accordo del servizio Asl e della Circoscrizione Prato Est, presso i locali di quest’ultima.

Dare voce alle voci in un ambiente “normale” e frequentato da tutti, costituisce un messaggio positivo e di speranza per individui che di solito vivono emarginati in una condizione di grande sofferenza.

Si tratta di persone per cui la sola frequenza dei servizi spesso non è sufficiente, sia perché vissuta in modo stigmatizzante, sia perché in situazioni complesse l’approccio terapeutico-riabilitativo da solo dimostra vari limiti. La sede del quartiere offre inoltre alle persone “normali” la possibilità di riconsiderare il modo con cui si guarda a certi disturbi particolari che fanno paura e pertanto vengono delegati agli specialisti.

Le attività del gruppo uditori di voci di Prato rimangono a tutt’oggi esemplari e testimoniano come accordi strutturati fra diversi soggetti della comunità possano essere di grande utilità non solo per problemi individuali di alcune persone, ma anche per lo sviluppo culturale dell’intera comunità.

521/13

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