Centro di integrazione Gandhi, una realtà da imitare e sostenere
Questa mattina la vicepresidente della Regione Toscana, con delega all'istruzione, Stella Targetti ha visitato, accompagnata dall'assessore alla Pubblica istruzione Rita Pieri e dal presidente di Crida Matteo Cocci, il Centro di Integrazione che da qualche anno si trova all'interno dell'Istituto Comprensivo Ghandi e che rappresenta un'eccellenza nel settore.
"Questo centro - afferma l'assessore Rita Pieri - è un'importante realtà, un punto di appoggio fondamentale per le famiglie e per i ragazzi che al suo interno stanno facendo un grande percorso di inclusione. E' necessario però che l'interesse e l'apprezzamento che il Centro ha incontrato e sta incontrando porti non solo ad una sua imitazione in altri Comuni ma anche ad un appoggio economico concreto da parte di altre istituzioni e Enti. Il Comune di Prato non può da solo continuare a coprire servizi di così elevata caratura fermo restando che questa rimane una delle priorità dell'assessorato alla Pubblica istruzione. E' importante quindi - conclude l'assessore - prendere ad esempio questa realtà ma altrettanto importante è sostenerla".
In particolare il centro è frequentato da bambine e bambini autistici che dividono il loro tempo con coetanei normodotati e praticando attività rivolte esclusivamente a loro grazie alla presenza di operatori educativi, operatori Crida e insegnanti di sostegno.
"Il Centro integrazione Gandhi - afferma la vicepresidente Stella Targetti - è un modello di inclusione scolastica veramente efficace, perché ci sono gli spazi, i temi, le competenze adeguati ad affrontare le situazioni dei ragazzi autistici. Il Centro consente di prendersi cura di questi ragazzi 35 ore alla settimana, mentre nella "normalità" della scuola sono di solito 9 o 10 ore. Questo mi fa pensare agli insegnanti di sostegno di molte scuole italiane, che spesso si sentono soli e frustrati perché gli spazi in cui lavorano non sono adeguati. Al Cig di Prato - continua Targetti - i ragazzi autistici hanno la possibilità, insieme agli educatori, di poter scegliere i momenti con cui condividere la classe insieme agli altri alunni, alternandoli a momenti di riposo e ad altri dedicati ad attività alternative costruite su misura loro. E questo dà molta tranquillità a loro, agli insegnanti e a tutta la realtà scolastica, a giudicare dal coinvolgimento dei ragazzi normodotati ai quali l'esperienza della diversità è fatta vivere come una speciale occasione di crescita. Ci prendiamo l'impegno - conclude Targetti - di lavorare affinché questo tipo di inclusione scolastica possa diffondersi sul territorio della Toscana e di aprire un confronto con il Miur per far riconoscere la realtà del Gandhi come modello di riferimento per tutta l'Italia".
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