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Comune di Prato

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10/05/2013 15:07
Milone Polizia municipale L'intervento delle pattuglie. L'assessore Aldo Milone: "Quanto accaduto deve farci tenere le antenne ben dritte"

Sequestrati due fondi a Chiesanuova

Gli agenti sono riusciti ad entrare grazie a un'alta apertura delle finestre artigianali. Trovati 11 operai chiusi all'interno di un ripostiglio senza la possibilità di uscire

La Polizia municipale, insieme agli Ispettori del Lavoro, ha ispezionato e sequestrato due fondi che facevano parte di un più ampio complesso artigianale a Chiesanuova. Entrambi gli immobili di proprietà di pratese erano usati da imprenditori di nazionalità cinese e dall'esterno risultavano inaccessibili per la presenza di lucchetti ai portoni. All'interno però la presenza di operai al lavoro era udibile grazie all'azionamento dei macchinari. Il personale della Polizia Municipale è entrato tramite un'alta apertura delle finestrature artigianali e ha riscontrato che all'interno del capannone non c'era più nessuno nonostante la presenza di macchine accese e merce in lavorazione, nessuno neppure nella porzione a primo piano indebitamente adibita ad uso abitativo ma un passaggio sul lastrico solare ha consentito di individuare un'apertura sul tetto che portava a un magazzino confinante, già precedentemente sequestrato e quindi allo stato inutilizzato, dove dodici operai insieme al titolare di questa prima ditta si erano nascosti per sottrarsi agli accertamenti, tra di loro tre clandestini e lavoratori non regolarmente assunti. E' stata, da parte degli Ispettori del lavoro, sospesa l'attività imprenditoriale mentre la Polizia municipale ha sequestrato sia l'immobile che i macchinari. 

La Polizia municipale inoltre, per completare gli accertamenti sugli immobili, ha ispezionato l'intero lastrico solare degli immobili e ha un passaggio, tramite un abbaino, al capannone confinante che, dall'esterno appariva chiuso da pesanti lucchetti, scoprendo che all'interno dei ripostigli a piano primo, indebitamente utilizzati come abitazione da parte del titolare e dei dipendenti, erano presenti 11 persone, chiuse all'interno del fondo senza possibilità di uscire sulla strada, tra cui tre clandestini. Le chiavi dei lucchetti erano nelle mani titolare della ditta che è arrivato solo successivamente. Anche in questo caso il capannone è stato sequestrato così come i macchinari, sospesa anche l'attività imprenditoriale per irregolarità sulle norme sociali del lavoro.

"L'intervento di ieri è una conferma di quanto più volte supposto - afferma l'assessore Aldo Milone -, cioè che all'interno di questi capannoni ci fossero uomini e donne costretti a lavorare quasi in una sorta di "sequestro di persona". Quanto accaduto deve farci tenere le antenne ben dritte perché non è da escludere che situazioni simili si possano ripetere anche in altre confezioni. Ancora una volta complimenti alla Polizia municipale che, anche vista la modalità in cui gli agenti sono riusciti ad entrare nei capannoni, ha dimostrato di di avere acquisito una professionalità ormai a livelli eccelsi".

Entrambi i titolari delle ditte sono stati deferiti all'Autorità Giudiziaria anche per le particolari condizioni di lavoro e di permanenza riscontrate oltre che per la presenza di manodopera clandestina ed irregolarità edilizie e relative alla sicurezza dei luoghi di lavoro.

Fermate complessivamente 64 macchine molte delle quali non a norma, rimosse 6 bombole di gpl da 15 kg. l'una per la messa in sicurezza e elevate sanzioni per circa 8mila euro.



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