Inclusione e partecipazione oltre ogni barriera con il progetto S.Po.R.T
Partirà a fine mese il progetto S.PO.R.T. - Sviluppare Potenzialità individuali e Relazionali mediante strategie motorie - finanziato con 44mila euro dal Dipartimento Ministeriale delle Pari Opportunità. A presentarlo lo Special Team Prato onlus come capofila, insieme all'assessorato alle Pari Opportunità del Comune, ad Aidea Toscana e all'Aias, Associazione italiana assistenza spastici. In tutta Italia sono circa una ventina i progetti accolti dal bando ministeriale: un grande risultato quindi per Prato e soprattutto per tanti disabili che potranno praticare sport per stare meglio e relazionarsi con gli altri. Il progetto è stato illustrato stamattina dall'assessore Rita Pieri, dal presidente dello Special Team Umberto Spinelli, da Aurora Borghetti di Aidea Toscana e Luisa Viviani di Aias. L'idea di partecipare al bando ministeriale è nata all'interno del Tavolo operativo delle disabilità istituito e presieduto dall'assessore Pieri e ha visto poi il coinvolgimento di Aidea Toscana come soggetto attuatore: «L'iniziativa rientra nell'alveo della politica di inclusione sociale che questa Ammnistrazione comunale ha perseguito fin dall'inizio - afferma Rita Pieri - Crediamo fermamente che lo sport rappresenti un grande strumento per stimolare l’autonomia della persona e la relazione con gli altri. Il nostro fine ultimo non è la performance sportiva, ma il miglioramento delle condizioni di vita» .
I giovani disabili sono presentati dalla Neuropsichiatria della ASL 4 Area Pratese, dalla Fondazione CRIDA (Centro per la Riabilitazione e le Diverse Abilita’), da altre Associazioni pratesi di volontariato, dalle scuole pubbliche e private e anche dalle singole famiglie.
I corsi sportivi saranno di nuoto e di ginnastica ritmica, con l’attivazione anche di laboratori motori proposti come occasioni di gioco, sport e integrazione tra giovani con e senza disabilità nel più ampio significato dell’attività educativa. L'intervento si propone infatti di dare un modello di inclusione sociale tra i giovani sportivi disabili e gli altri attraverso l’organizzazione di corsi di nuoto e di ginnastica ritmica organizzati nella stessa struttura sportiva, negli stessi orari e con gli stessi istruttori: «Lo Special Team ha già oltre 50 ragazzi che praticano sport - aggiunge Umberto Spinelli - Vorremmo che l'iniziativa coinvolgesse anche altri disabili che finora non si sono accostati a queste attività appunto per creare integrazione, partecipazione e una rinnovata scoperta dei valori positivi della diversità».
cb
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