"Serve chiarezza per uscire dalla crisi del settore tessile"
In seguito all'assemblea pubblica "La nostra industria, il nostro futuro" che si è svolta ieri nella sede dell'Unione Industriale in via valentini, il consigliere comunale del Pdl Vittorio Lana dichiara quanto segue:
"Unione Industriale, Centro Moda, viceministro, onorevole Nesi e Gestri uniti per salvare la filiera. Peccato che Regione Toscana e Provincia di Prato sembra che remino contro corrente e appaiano determinati nel voler cedere know how alla Cina tramite accordi Creaf mentre il distretto, nel silenzio di tutti (con eccezione di colossali sequestri GdF) si accinge a diventare la più importante piattaforma logistica dell'export nel mondo di prodotti tessili "made in China".
Gli arrivi di container sdoganati fuori dalla Toscana e con trasporti su gomma IntraUE, la improvvisa proliferazione di grossisti cinesi del distretto ed i prezzi di vendita praticati su alcuni prodotti, fanno sorgere qualche sospetto di dumping sulle esportazioni dalla Cina oltre che dubbi sulla conformità dei prodotti agli standard UE. Nel contempo molte delle linee cino - pratesi di produzione façon di abbigliamento (pressati dai controlli del gruppo interforze del Comune) si stanno convertendo all'import di confezioni dalla madrepatria, con operazioni di semplice spacchettamento e vendita ai dettaglianti europei.
Emerge così la netta tendenza dei reattivi ed ingegnosi operatori asiatici di Prato a fare grande business all'interno del distretto, con l'auspicio che questo sia anche il luogo di realizzo e dichiarazione dei relativi valori aggiunti. Ecco, forse un pò di chiarezza su temi di questa portata da parte di chi ricopre incarichi di responsabilità può aiutare tutti a seguire la via migliore per uscire dalla crisi che attanaglia il settore".
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