Festival del pane di Prato, un esercito di giovani a lavoro
Oltre 200 i componenti la squadra del Festival dunque, di cui oltre la metà pratesi e soprattutto giovani under 35. Oltre 100 saranno infatti gli artisti coinvolti negli spettacoli che dalla mattina di sabato 8 alla sera di domenica 9 animeranno la città, in particolare la prima Notte Bianca di Prato che prenderà il via dalle 19 di sabato fino a tarda notte. Se a questi si sommano i membri dello staff, tecnici e organizzatori, i giovani pratesi che stanno lavorando alla buona riuscita dell’evento sono più di 30, a cui si aggiungono 70 studenti dell’Istituto Professionale Francesco Datini che per tutti e due i giorni daranno un supporto logistico nelle degustazioni sulla Terrazza Belvedere come personale di sala, nei convegni come hostess e stewart e al fianco dei fornai presso gli stand e nella preparazione della schiacciata che verrà sfornata a tutte le ore dal forno allestito in Piazza Duomo.
“Questi numeri danno una idea di massima di quanto impegno ci sia dietro questo evento – spiega l’Assessore alle Attività Produttive del Comune di Prato Roberto Caverni – ma soprattutto rappresentano una ventata di positività per quanto riguarda il mondo del lavoro. Il fatto che in queste settimane il Festival – e stiamo parlando solo della parte organizzativa, senza contare tutto il resto - abbia dato lavoro a oltre 200 persone è la risposta di come per i giovani ci sia a Prato una prospettiva di occupazione anche fuori dall’ambito tessile e come unendo le forze di tutti, sia possibile tornare a crescere creando nuovi posti e di conseguenza nuovo reddito. Basta crederci e guardare al futuro con una prospettiva di maggiore ottimismo, senza aver paura di investire su se stessi e sugli altri”.
Ma gli occhi saranno puntati soprattutto su una categoria di lavoratori impegnati nella buona riuscita del Festival: le giovani leve della panificazione. Tra gli stand della prima edizione del Festival del Pane di Prato ci saranno infatti anche dei giovani fornai, che hanno compiuto questa scelta di vita in alcuni casi per continuare una tradizione di famiglia, in altri casi per dare seguito a una passione e alla voglia di imparare un mestiere che - per gli orari e l’impegno che richiede – le nuove generazioni trovano sempre meno appetibile. Non è il caso per esempio di Giovanni Ferraro e Stefano Cardinali, rispettivamente 21 e 20 anni, dell’Antico Forno Carnera di Galciana, che da idraulico uno e fontaniere l’altro hanno deciso di cambiare la propria vita scegliendo l’arte bianca con le sue molteplici sfaccettature, dal dolce al salato passando per l’immancabile Bozza Pratese, riprendendo un percorso che già i nonni di Stefano avevano intrapreso oltre mezzo secolo fa e interrotto nel 2000. Oppure Lavinia e Gabriele Caporaso, che con passione ogni giorno affiancano papà Vito e mamma Tiziana nella gestione del Panificio Il Duomo, uno dei più antichi di Prato.
A cura di
Marte Comunicazione snc, Marzia Morganti Tempestini cell. 3356130800
in collaborazione con Ufficio Stampa Comune di Prato
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