A Prato la prima convenzione in Toscana tra Usl e volontariato per l'assistenza domiciliare ai malati oncologici
Per la prima volta in Toscana è stata stipulata la convenzione che garantisce l'integrazione tra servizio sanitario pubblico e associazioni di volontariato per l’assistenza domiciliare al paziente oncologico. A firmarla l'Azienda USL 4 di Prato, in stretto raccordo con la Società della Salute Pratese, l’AIL (Associazione Italiana per lotta alle leucemie, linfomi e mielomi), la Fondazione ANT (Associazione Nazionale Tumori) e l'ATT (Associazione Toscana Tumori).
L'accordo, che dà attuazione a quanto già previsto dalle due delibere regionali 1128/2001 e la 726/2004, è stato illustrato stamani in Palazzo comunale dall'assessore al Sociale e presidente della Società della Salute Dante Mondanelli, dal direttore Riccardo Poli e da Mauro Panella, responsabile del dipartimento Oncologia dell'Asl 4, Gioia Pastacaldi, responsabile dell'Hospice Fiore di Primavera di Prato, Raffaella Pannuti, presidente di Ant Italia onlus, e Beatrice Galli, responsabile dello staff sanitario dell'ATT Prato.
L'obiettivo, come ha spiegato il presidente Mondanelli, è rafforzare la rete di servizi territoriali per permettere ai pazienti di proseguire le cure a casa con efficienza e tempestività. Le tre convenzioni, perfezionate in un lungo percorso progettuale che ha coinvolto l’Unità Cure Palliative, il Dipartimento Oncologico Aziendale, nonché la Medicina Generale, vanno a completare un’organizzazione aziendale già presente sul territorio, creando una rete operativa pubblico-privato sociale no profit, con lo scopo di migliorare sempre di più il servizio ai malati e alle loro famiglie, in un’ottica di sussidiarità solidale: «Si tratta del primo esempio in Toscana di creazione di una rete di risorse, servizi, competenze mediche ed infermieristiche specifiche che si integrano per dare continuità alla degenza ospedaliera - dice il presidente Mondanelli - In questo il volontariato, già molto radicato a Prato, svolge un'opera preziosa». «La rete aziendale dei servizi sanitari che già esiste diventerà con questo accordo un sistema più strutturato per rispondere al meglio alle patologie dei malati - aggiunge il direttore Poli - La sussidiarietà con il volontariato è una risorsa ulteriore e permetterà ad esempio di evitare ricoveri notturni oppure improprie chiamate al 118 e alla guardia medica». «La salute è un bene pubblico e un diritto che deve essere garantito - dicono Pannuti di Ant, che tra Prato, Firenze e Pistoia ha attualmente in cura 250 pazienti oncologici, e Beatrice Galli di ATT, a cui si rivolgono 300 malati a Prato - Sono necessarie quindi strade nuove per realizzare l'integrazione tra il no profit e la rete sanitaria pubblica e garantire in questo modo anche la tenuta del tessuto sociale e l'aiuto a chi è più debole, soprattutto in un momento di crisi economica».
Nella rete sono coinvolti i servizi aziendali:
- Centro Oncologico di riferimento dipartimentale (CORD)
- Centro Oncologico di riferimento per l’assistenza territoriale (CORAT)
- Gruppi Oncologici Multidisciplinare (GOM)
- Assistenza Domiciliare Integrata (ADI)
- U.F. Cure Palliative
- I Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Famiglia.
E’ importante ricordare il fondamentale contributo che offrono, a supporto dei servizi aziendali, la Fondazione Pitigliani e la Fondazione Italiana Leniterapia (File)
Con le convenzioni oggi presentate si va quindi a completare ed ad ampliare un sistema territoriale che garantisca servizi più celeri e tempestivi a tutta l’area pratese.
Le Associazioni in questione offrono, anche sulla base delle recenti normative nazionali e regionali, personale medico, infermieristico e psicologico qualificato, che opererà sotto la regia del Medico di Medicina Generale e, nel caso di bisogni riguardanti i minori, del Pediatra di Famiglia. Le Associazioni assicurano, quindi, le attività previste, secondo i protocolli assistenziali aziendali dell’assistenza domiciliare integrata, in stretta collaborazione con gli attori individuati dal percorso assistenziale del malato oncologico, compresa la fornitura di farmaci e presidi particolari.
Anche l’accesso delle Associazioni al domicilio del paziente, dovrà essere attivato dal Medico di Medicina Generale. La sperimentazione avviata in questi giorni rafforza le possibilità di intervento aziendale in un settore tanto delicato e complesso quale quello oncologico e palliativo, permettendo anche la possibilità di una copertura h24 per interventi di particolare gravità.
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