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Comune di Prato

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14/06/2013 13:56
Polizia Municipale Polizia municipale Blitz della Polizia Municipale in un capannone della zona Ippodromo

Colti in flagrante a rubare macchinari sequestrati, processati e condannati per direttissima

La condanna ad un anno di reclusione, con la sospensione della pena. L'assessore Milone: «Grande plauso alla Polizia Municipale che svolge un incessante opera di controllo del territorio»

Sono stati processati ieri per direttissima e condannati ad un anno di reclusione i due giovani cinesi colti in flagrante dalla Polizia Municipale mercoledì mattina mentre trafugavano macchinari produttivi sottoposti a sequestro in un capannone nella zona dell'ex Ippodromo. I due, di 24 e 34 anni, sono venuti a patteggiamento e hanno quindi beneficiato dei benefici di legge, che prevedono la sospensione della pena essendo anche incensurati. Ma è comunque un bel colpo per i vigili pratesi, che da tempo svolgevano indagini e appostamenti contro il fenomeno diventato sempre più frequente, presumibilmente su commissione degli stessi proprietari dei macchinari, che aggirerebbero così il costo del dissequestro di 100 euro a macchinario. I fatti sono stati ricostruiti stamani dall'assessore alla Sicurezza Urbana Aldo Milone, dal comandante della Polizia Municipale Andrea Pasquinelli e dal commissario Flora Leoni, responsabile dell'Unità Polizia edilizia e contrasto del degrado urbano che ha condotto l'operazione: «Pochi giorni fa è avvenuto l'arresto dello spacciatore magrebino, adesso questa operazione - dice l'assessore Milone - Come si vede si tratta di un lavoro di controllo a 360°, di cui devo dire grazie a tutto il Corpo della Polizia Municipale. Sono davvero molto orgoglioso dell'impegno e della professionalità che dimostra giorno dopo giorno, nonostante le tante difficoltà dovute soprattutto ad un organico carente rispetto alle reali esigenze di una città come Prato: gli agenti assegnati sono 183, ma fanno il lavoro di  280».

L'operazione è scattata in seguito ad una segnalazione di movimenti sospetti intorno all'immobile sequestato penalmente alcune settimane fa per varie irregolarità riscontrate in un controllo: «Da tempo comunque svolgevamo indagini sui ripetuti furti di macchinari sotto sequestro - spiega il comandante Pasquinelli, - anche perchè il reato vanifica il lungo lavoro compiuto dagli agenti per arrivare a mettere i sigilli e l'introito per il Comune proveniente dai dissequestri». Al momento del blitz nel capannone gli agenti hanno trovato all'interno un fiat Doblò, pieno di arnesi da scasso,  su cui i due ladri stavano stivando solo i blocchi motore dei macchinari. Inizialmente quelli sequestrati tempo fa erano più di trenta, tutti nuovi e di pregio, mentre all'interno ne erano rimasti circa una decina perchè probabilmente questo era l'ultimo "carico". Il furgone è stato confiscato. Come ha spiegato il commissario Leoni, a Prato opererebbe proprio un'associazione specializzata in questi furti e ci sono vari indizi che i due condannati siano stati protagonisti di altri colpi: «Siamo soddisfatti del fatto che il giusice abbia accolto la nostra ricostruzione dei fatti - dice il commissario - e che abbia emesso una condanna esemplare». 

cb

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