Swap, boccata d'ossigeno il rinvio a giudizio per Dexia Crediop e Sommavilla
Questa la dichiarazione del consigliere comunale Vittorio Lana del gruppo PDL:
"In tempi di vacche magre e tagli di trasferimenti dallo Stato stimati (ANCI) per Prato, in 25 milioni di euro per il triennio 2011/2013, il clamoroso rinvio a giudizio disposto dal giudice per l’udienza preliminare A. Fantechi del Tribunale di Prato nei confronti di Dexia Crediop e di Sommavilla direttore filiale di Bologna, per i contratti Swap rifilati con tanta disinvoltura al Comune sono, in prospettiva, molto di più d’una boccata d’ossigeno per futuri bilanci dell’Ente.
La Giunta Cenni si è costituita in giudizio quale parte lesa ed il provvedimento del GUP appare in linea con le conclusioni d’indagini della stessa Procura della Repubblica che ha rilevato, nell’intera operazione, una complessa frode orchestrata da Dexia e da Sommavilla ai danni del Comune. Anche secondo il Giudice, ciò sarebbe avvenuto per grave inesperienza ed incompetenza tecnica degli Amministratori pubblici pro-tempore.
Per la precisione i primi contratti furono stipulati dalla 2^ Giunta Mattei, vicesindaco A. Giacomelli con delega al bilancio, Paolo Abati, Carlesi, Pratesi, Berti, Ambra Giorgi, Balestri, Frosini, Rosati, Frattani, Bruscia e dal dirigente settore finanziario dott.ssa De Castelli (ora alla Corte dei Conti), i quali potranno dimostrare nelle sedi competenti la loro estraneità, anche patrimoniale, ai fatti.
Tutte le 6 delibere relative agli Swap sono state annullate in autotutela dalla Giunta Cenni per bloccare gli effetti negoziali del contratto ventennale in essere, stipulato nel 2006 a copertura dei rischi di prestiti obbligazionari per € 67,524 mln, con oneri semestrali asfissianti che hanno già superato 5 mln, di cui 4,484 impegnati ma non pagati. Dexia ha presentato ricorso contro il provvedimento del Comune ed il TAR Firenze l’ha accolto per autotutela non esercitata entro il termine dei 3 anni dagli effetti del contratto. La decisione è stata impugnata innanzi al Consiglio di Stato che dovrà decidere sia in linea di diritto che sulla reale esistenza e legittimità degli elevatissimi costi impliciti che rendono impossibile un eventuale recesso dal contratto, sino a scadenza nel 2026.
Intanto Dexia, in forza di scellerata clausola compromissoria sottoscritta dalle parti, ha citato il Comune innanzi all’Alta Corte di Londra designata a decidere su eventuali controversie, dando vita ad un costoso contenzioso parallelo, lungi dall’essere risolto in tempi brevi ed a favore dell’Ente.
Ma le decisioni del Giudice sembrano dare, ora, ragione alle indicazioni circa la nullità degli Swap e la competenza del Giudice ordinario sostenute con determinazione in sede politica da consiglieri PDL in difesa degli interessi pubblici.
C’è da augurarsi che finisca così poiché solo una sentenza di nullità dei contratti, emessa dal Giudice italiano prevarrebbe sulla invocata giurisdizione Inglese; annullerebbe l’obbligazione del Comune a pagare le rate semestrali interest rate swap ( irs) altrimenti dovute e nelle sue casse resterebbe il consistente gruzzolo accantonato dalla prudente governance Cenni (ass. Ballerini) da reimpiegarsi ad esclusivo beneficio dei cittadini. Diversamente argomentando, indipendentemente dalle decisioni del Consiglio di Stato, per i bilanci pubblici e per chiunque si troverà a governare la Città sarebbero solo dolori, da qui al 2026".
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