Opere in viaggio da Londra a Philadelphia. In arrivo la pala di Faltugnano
Un piccolo giallo tutto “made in Prato” si nasconde
dietro la mostra “Da Donatello a Lippi. Officina
pratese” su cui si alzerà il sipario di Palazzo
Pretorio il prossimo 13 settembre. La quinta sezione della mostra
curata da Cristina Gnoni e Andrea De Marchi è dedicata a un
“lippesco in chiaro, il Maestro della Natività di
Castello e le nuove eleganze della scultura”.
E l’artista lippesco in questione s’identifica
con la figura del Maestro della Natività di Castello ma
forse, come appurato dal curatore De Marchi, si tratta del pratese
Piero di Lorenzo, fra i più originali seguaci di Filippo
Lippi, che poco prima del 1450 dipinse la sua unica pala
d’altare per San Giusto a Faltugnano, qui ricomposta con la
sua predella, divisa tra il museo di Philadelphia e la National
Gallery di Londra. Questo delicato pittore si specializzò in
dipinti di devozione in cui amava spaziare in maniera quasi
capricciosa tra le pose del bambino in braccio alla madre,
attenuando il plasticismo lippesco in una luce bionda e soffusa.
La pala del Maestro della Natività di Castello,
dipinta per la piccola chiesa di Faltugnano (Vaiano), dal colore
denso e smaltato che ne fa un manufatto prezioso, propone un
originale trono della Vergine, sorretto da putti-telamoni che
richiamano a Donatello e a Luca della Robbia.
L’attività pratese del Lippi fu preceduta così
da quella di un suo allievo, a testimoniare l’atmosfera della
“bottega” pratese (“Officina pratese”,
appunto) presso cui si trovarono a lavorare, gomito a gomito, tanti
maestri del Rinascimento, a partire da Donatello, Paolo Uccello,
Beato Angelico e, appunto, Filippo Lippi solo per citare i
più noti. Attraverso una scelta di opere tutte di grande
qualità, la mostra accenderà i riflettori su queste
personalità, per aiutare a capire meglio quanto a Prato di
loro è rimasto. Fondamentale l’operazione di
ricostruzione di opere che erano in città e che sono state
smembrate, riunendo predelle e pale ora divise fra i musei pratesi
e le collezioni straniere. Info: www.officinapratese.com
*Comunicato in collaborazione con Ufficio Stampa Maria Lardara (cell. 3384005369)
cb
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