Dalla Germania in arrivo la Natività di Karlsruhe, fra i pezzi più pregiati della mostra
E’ uno dei pezzi più pregiati fra le opere di Paolo Uccello che entreranno in Palazzo Pretorio, in occasione della mostra “Da Donatello a Lippi. Officina pratese”. Così pregiato che un particolare della “Natività con San Girolamo, Santa Maria Maddalena e Sant'Eustachio” è stato scelto per la quarta di copertina del catalogo della mostra pubblicato da Skira (in copertina invece campeggia il dipinto di Filippo Lippi certamente più legato a Prato, la “Madonna della Cintola”).
La Natività di Paolo Uccello, proveniente dal museo
d’arte Kunsthalle di Karlsruhe e risalente al 1436, ha una
sua peculiarità che ne fa un unicum storico: nella tavola,
infatti, il bue e l’asinello s’inginocchiano davanti a
Gesù, con uno schema mai visto nella storia dell’arte,
in un’atmosfera fiabesca e notturna che fa da sfondo
all’opera. Così come è rivoluzionaria
l’idea di far presenziare i santi alla scena sacra,
proiettando sulle loro figure la devozione di chi guarda:
un’idea che Filippo Lippi riprese in diverse opere pratesi.
«La mostra in programma a Palazzo Pretorio sarà
così un’occasione per far luce sul legame con Prato di
un indiscusso maestro del Rinascimento di cui arriveranno nove
opere», sottolinea l’assessore alla Cultura Anna
Beltrame.
Composta a Bologna,
la Natività di Karlsruhe è infatti
il punto d’arrivo delle ricerche stilistiche di Paolo Uccello
negli anni pratesi: al maestro è dedicata la seconda sezione
di “Officina pratese”, intitolata “La giovinezza
di Paolo Uccello” appunto. Tra il 1420 e il 1430
l’artista diede il suo contributo alla decorazione della
cappella dell’Assunta nel transetto destro della Pieve, dove
lasciò un ciclo con Storie della Vergine e di Santo Stefano.
In mostra, per la prima volta, si potranno mettere a confronto
tutti i dipinti collegati agli affreschi di Prato e quindi alla
giovinezza del maestro. Dalla sua nostalgia per gli ori tardogotici
alle prime infatuazioni per la prospettiva che lasceranno il segno
nelle sue opere successive. Info: www.officinapratese.com
*Comunicato in collaborazione con Ufficio Stampa Maria Lardara
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