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Comune di Prato

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11/09/2013 10:47
Comune di Prato Cultura Altri due esemplari dell'opera in bronzo si trovano a Philadelphia e Minneapolis

Donata alla cittą la statua "Prometheus Strangling the Vulture II" di Jacques Lipchitz

Il sindaco Roberto Cenni: "Con questa donazione Prato si arricchisce ulteriormente e fortifica il suo legame con l'artista lituano"

Questa mattina il sindaco Roberto Cenni, accompagnato dall'assessore alla Cultura Anna Beltrame, dal collezionista d'arte Giuliano Gori e alla presenza di Hanno Mott, presidente della Fondazione Jacques & Yulla Lipchitz e donatore alla città di Prato di un imponente nucleo di opere in gesso dello scultore cubista, ha inaugurato in piazza del Comune, la statua "Prometheus Strangling the Vultur II", un'opera di bronzo dello scultore lituano arrivata da Zurigo e donata alla città di Prato dalla famiglia e dagli amici di Jacques Lipchitz.

"Sono estremamente emozionato per questa ulteriore donazione - afferma il sindaco Roberto Cenni - essendo consapevole del grande regalo che la famiglia e gli amici dello scultore lituano avevano già fatto alla città di Prato con l’importante nucleo di opere donate e apprezzate da una moltitudine di pubblico nell’esposizione del rinnovato Palazzo Pretorio. Con questa donazione Prato si arricchisce ulteriormente e fortifica il suo legame con Jacques Lipchitz".

La statua rappresenta il titano Prometeo che secondo la mitologia greca rubò il fuoco agli dei per restituirlo agli esseri umani. Questo gesto fece infuriare Zeus che incatenò Prometeo a una montagna rocciosa per essere torturato da un aquila per l’eternità. Nella versione scultorea di Lipchitz Prometeo trionfa sul suo destino, si libera dalle catene e con una mano strangola l’uccello mentre con l’altra gli afferra gli artigli. 

Altre due statue identiche a quella donata a Prato si trovano al Museum of Art di Philadelphia e al Walker Art Center di Minneapolis. Questa donazione segue la mostra " L'arte di gesso. La donazione Jacques Lipchitz a Prato" che la scorsa primavera ha totalizzato 16 mila visitatori nello splendido allestimento realizzato al primo piano di Palazzo Pretorio. In mostra in quell'occasione 21 sculture in gesso e 40 disegni del maestro cubista.

L’approdo a Prato delle opere di Lipchitz è il coronamento di un desiderio che la vedova Yulla espresse nel 1974, all'inaugurazione della scultura di Henry Moore "Forma squadrata con taglio", in piazza San Marco. Yulla Lipchitz rimase affascinata dall’accoglienza calorosa della città, tanto da ipotizzare una possibile donazione di una parte della gipsoteca del marito. Dopo molti anni questa ipotesi è diventata realtà grazie alla determinazione con cui Giuliano Gori e il professor Kosme de Baranano, storico dell’arte di livello internazionale, amico della famiglia Lipchitz e curatore della mostra, hanno riallacciato i rapporti tra il Comune e Hanno Mott, erede dello scultore e presidente dell’omonima fondazione.

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