Il Mabuse ricomincia da Carlo Monni
Riprende per il sedicesimo anno il consueto appuntamento con il Cineclub Mabuse al cinema Borsi. Tredici serate, organizzate con il contributo del Comune di Prato, che vedranno fino al 17 dicembre omaggi e rassegne legate al mondo della settima arte e ad alcuni dei suoi protagonisti più rappresentativi. Si comincia martedì prossimo con un ricordo di Carlo Monni, l'attore e poeta fiorentino scomparso lo scorso 19 maggio. “Bruchi siamo nati e bruchi si rimane” il titolo del programma a lui dedicato con il quale il Mabuse ha fortemente voluto aprire la stagione. Benvenuti in Casa Gori (24/9) e Berlinguer ti voglio bene (1 ottobre) i titoli in cartellone: due film che fanno parte del nostro patrimonio culturale anche grazie agli indimenticabili personaggi creati da Carlo Monni.
"Carlo Monni - afferma Filippo Bardazzi - portava sulle spalle con assoluta nonchalance una serie di invidiabili collaborazioni cinematografiche, diretto tra gli altri da Marco Ferreri, Mario Monicelli e Pupi Avati. E' stato un artista capace di fare della quotidianità la propria poesia e della poesia la propria quotidianità. Vogliamo ricordarlo con questo omaggio, perché Carlo manca a tante persone. Anche a noi, che con il Mabuse da anni cerchiamo di promuovere il cinema di qualità".
L'8 ottobre sarà invece la volta di un cult della cinematografia americana: Il cattivo tenente, noir-poliziesco di Abel Ferrara, un autore di cui il grande pubblico si è lentamente dimenticato, ma capace di riflettere con profondità e grande forza visiva i temi della colpa e della redenzione. Vale la pena non perderselo anche per l'interpretazione di Harvey Keitel, tenente dedito a qualsiasi tipo di bassezza morale.
"E' importante che il Mabuse resista, che il Borsi resista - afferma l'assessore alla Cultura Anna Beltrame - che i film di qualità si possano vedere, anche a Prato, oltre le logiche commerciali. È importante che i pratesi ne approfittino e sostengano con la loro partecipazione il buon cinema e le sale del centro storico. È importante ricordare la libertà e la poesia di Carlo Monni".
Parte il 15 ottobre la rassegna “Forme della ribellione”, dedicata al cinema di Marco Bellocchio, regista di punta della nostra cinematografia. La sua forza iconoclasta ha puntato a distruggere fin dalle prime opere qualsiasi tipo di ordine costituito: la famiglia, lo stato, la religione. "Quella di Marco Bellocchio - dice Luca Barni - fu una vera e propria irruzione iconoclasta nella storia del cinema italiano. I pugni in tasca fu un esordio folgorante e viene a ragione considerato il più grande esordio italiano dai tempi di Ossessione di Luchino Visconti". Apprezzeremo i suoi esordi con La Cina è vicina, a cui seguirà Nel nome del padre (22/10), I pugni in tasca (29/10), il film che lo rivelò al pubblico e alla critica, fino ad opere della maturità come L'ora di religione (5/11) con Sergio Castellitto e il raro Salto nel vuoto (12/11).
“Il cinema impera” è infine il titolo della lunga rassegna che vedrà protagonista François Truffaut, l'autore che probabilmente più di chiunque altro ha legato la propria vita alle vicende cinematografiche personali e della Nouvelle Vague. Ripercorreremo i suoi primi film, autentici capolavori degli anni '60 come I 400 colpi (19/11), Jules e Jim (26/11), Tirate sul Pianista (3/12), La sposa in nero (10/12), per concludere il 17 dicembre con Baci rubati.
Tutti i film saranno proiettati in pellicola al cinema Borsi di via San Fabiano, 51 alle ore 21,30. L’ingresso è riservato ai possessori di tessera associativa annuale del Cineclub. Rimangono invariati i prezzi dei biglietti: interi 5 euro, riduzione per studenti 4 euro.
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