Disagio psichico, un nuovo appartamento per 4 donne con il progetto Coabitare
Il progetto Coabitare del Comune di Prato e della Asl 4 si arricchisce di un nuovo appartamento destinato a 4 donne affette da disagio mentale, che avranno così un luogo sicuro in cui vivere ed essere curate: la struttura si aggiunge alle 7 già esistenti in città in cui vivono 17 disabili, di cui 2 donne.
La novità è stata illustrata stamani dall'assessore al Sociale Dante Mondanelli, dal responsabile dell'Unità Funzionale Salute Mentale della ASL 4 Prato Luciano Fossi, dal responsabile della Salute mentale infanzia e adolescenza Marco Armellini, da Lorenzo Roti della direzione sanitaria della Asl4 e da Silvia Baragli, coordinatrice del progetto Coabitare. In pratica il Comune si prende in carico l'aspetto sociale mettendo a disposizione 5 alloggi di edilizia popolare o di emergenza abitativa e sostenendo le spese di affitto degli altri 3 appartamenti di proprietà privata, mentre la Asl 4 si occupa dell'aspetto gestionale e della riabilitazione individuando le persone da inserire negli appartamenti e fornendo gli operatori di supporto ai pazienti non solo dal punto di vista terapeutico, ma anche dell'assistenza nella vita quotidiana. «Abbiamo cercato così di dare una risposta ai bisogni di tante persone, spesso abbandonate a se stesse, e di colmare almeno in parte i vuoti lasciati dalla legge quadro 180 - spiega l'assessore Dante Mondanelli - A distanza di tanti anni non sono state infatti ancora previste delle strutture o dei percorsi appropriati e sistematicizzati di cura che si occupino delle persone affette da patologie psichiche che non hanno una famiglia alle spalle o che sia in grado di sostenere il problema e che attualmente sono oggetto solo di trattamenti sanitari obbligatori (Tso), che danno però solo una risposta temporanea nelle emergenze, al termine di cui però c'è solo la strada». «Si tratta di un progetto che coglie il cuore dei bisogni delle persone che vivono un disagio psichico - aggiunge Lorenzo Roti - La sfida è proprio quella di fare un'esperienza innovativa e per certi versi creativa, che sappia coniugare l'assistenza sanitaria con le necessità delle persone». «Gli assistiti sono soggetti con una discreta autonomia che sono in grado di condividere un appartamento con spazi comuni - spiegano Armellini e Fossi - E' comunque uno dei percorsi di cura e assistenza a vari livelli che la Asl4 eroga per la disabilità mentale, un problema molto ampio nella nostra provincia: gli adulti sul territorio che afferiscono alle nostre strutture sono 3.500 in tutto, 300 i ricoveri all'anno, di cui il 7-8% derivanti da Tso. All'incirca altri 3.000 sono bambini e ragazzi fino a 18 anni».
cb
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