Lavoro nero e clandestini, chiusa una confezione al Macrolotto Zero
Sospesa l'attività di una ditta di confezioni al Macrolotto che impiegava lavoratori a nero e clandestini: il provvedimento è scattato durante i controlli effettuati ieri al Macrolotto Zero dalla Polizia Municipale di Prato insieme ai Carabinieri nucleo Ispettorato del Lavoro, alla Direzione Territoriale del Lavoro e all'INPS per verificare il rispetto delle norme sul lavoro e l'immigrazione e prevenire abusi edilizi.
All'interno di un fabbricato produttivo sede di una ditta di confezione-abbigliamento guidata da W.J, imprenditrice cinese di 45 anni, sono stati rinvenuti nove extracomunitari intenti al lavoro, tra cui due donne senza documenti personali nè permesso di soggiorno. «Ecco perchè i profitti delle imprese cinesi continuano ad essere altissimi - commenta l'assessore alla Sicurezza Aldo Milone, - lucrando troppo spesso sullo sfruttamento del lavoro nero e dei clandestini. Questa è una piaga da debellare».
Per la datrice di lavoro sono emerse irregolarità nelle procedure di assunzione del personale risultato completamente a nero, tanto che gli Ispettori del Lavoro hanno disposto la sospensione dell'attività imprenditoriale mentre la Polizia Municipale ha proceduto al suo deferimento alla Autorità Giudiziaria ravvisando l'ipotesi di sfruttamento dell'immigrazione clandestina. Le due clandestine hanno entrambe ricevuto l'ordine di lasciare il territorio nazionale e saranno anche loro deferite all'Autorità Giudiziaria, così come previsto dalle attuali norme sull'immigrazione.
cb
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